Matteo Salvini taglia i costi dell’accoglienza: da 35 euro a 19 euro a migrante
Con una conferenza stampa al Viminale, è stato presentato il risultato del lavoro del tavolo di coordinamento per il nuovo sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. Sostanzialmente si tratta di un piano che include il nuovo capitolato per la fornitura di beni e servizi, comprensivo degli schemi di bandi tipo a cui dovranno attenersi i prefetti nella predisposizione delle gare di appalto. Il documento presentato oggi rappresenta un altro tassello della strategia complessiva di riforma del sistema dell’accoglienza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Tra le misure più impattanti ci sarà la riduzione della quota base di 35 euro per migrante: si passerà ai 19 euro per gli ospiti dei grandi centri ai 26 euro per gli ospiti dei piccoli centri. Resterà invariato il pocket money di 2,5 euro al giorno, così come i servizi mensa nei grandi centri, dunque le risorse tagliate impatteranno sui percorsi di integrazione, sui corsi di italiano e sulla mediazione culturale. In sostanza, come vi avevamo anticipato, agli ospiti dei CAS sarà garantito “oltre all’alloggio e al vitto, la cura dell’igiene, l’assistenza generica alla persona (mediazione linguistico-culturale, informazione normativa …), la tutela sanitaria e un sussidio per le spese giornaliere (il pocket money, ndr)”. Il capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Viminale, l'ex prefetto di Napoli Gerarda Pantalone, ha anche confermato che ai migranti verrà consegnata una tessera telefonica con 5 euro ("Sufficienti per chiamare a casa e dire ‘mamma sto bene'", ha aggiunto) e che nei piccoli centri i migranti potranno cucinare da soli. Mentre saranno tagliati agli ospiti dei CAS e riservati solo ai titolari di protezione o di asilo politico “i percorsi di inserimento lavorativo, i corsi di lingua e le altre attività volte al supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali al conseguimento di una effettiva autonomia personale”.
Il nuovo capitolato costituirà la base su cui le prefetture dovranno poi formalizzare i bandi. Resta da capire come si potrà armonizzare la necessità di una accoglienza degna con risorse sempre più limitate e con l'impossibilità di mettere in campo veri percorsi di inclusione dei richiedenti asilo.
A margine, Salvini ha anche detto di aver raggiunto accordi per i rimpatri con altri 4 paesi africani, che diventeranno operativi nel giro di qualche mese.