Matteo Salvini: “Se questo governo va avanti? Chiedete agli amici 5S, spero vogliano lavorare “
"Chiedete agli amici cinquestelle". Così il ministro degli Interni Matteo Salvini ha risposto a una domanda sulla possibile conclusione dell'esperienza del governo Lega-M5S, alla luce delle continue liti tra gli alleati. "Siamo tutti nelle mani di Dio" , ha commentato, aggiungendo: "per quello che mi riguarda continuerò a lavorare per i prossimi 4 anni. Mi sono impegnato a non rispondere più alle provocazioni, anche oggi ho letto tra le 5 e le 10 dichiarazioni contro di me. I ministri e i deputati della Lega hanno avuto indicazione di non replicare. Per quello che mi riguarda lavorerò per l'Italia nei prossimi anni e spero che anche gli altri vogliano lavorare".
Dopo il movimentato Consiglio dei ministri di ieri sera, che ruotava attorno al ‘Salva Roma', ma anche attorno alle possibili dimissioni di Armando Siri, chieste a gran voce dal M5S, il vicepremier leghista lancia la sua bordata ai pentastellati: "Non accostate mai il mio nome e quello della Lega alla mafia. Chi parla di Lega deve sciacquarsi la bocca perché con la mafia non abbiamo nulla a che vedere", ha detto rispondendo a una domanda sulle indagini che coinvolgono il sottosegretario leghista. Al momento il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha revocato le deleghe a Siri ma nessuna decisione è stata presa in merito dal presidente del Consiglio Conte, come si è affrettato a sottolineare lo stesso Salvini, rispondendo ai cronisti con un secco "No". "Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro che faranno il loro lavoro bene e nel più breve tempo possibile", ha ribadito il ministro degli Interni.
Secondo Salvini non cambierà nulla dopo il voto del 26 maggio: "Le europee sono un'occasione per cambiare l'Europa, dopo il 26 maggio non cambia nulla negli equilibri di governo". Ma proprio ieri Di Maio lo ha attaccato sui mancati rimpatri: "Il numero massimo stimabile di migranti irregolari presenti in Italia dal 2015 è di 90mila persone e non di 500-600mila come sostenuto finora", ha replicato oggi Salvini fornendo una serie di cifre a sopporto di questo dato. Dal 2015 sono sbarcati 478mila migranti: 268mila hanno lasciato l'Italia e sono "presenze certificate in Paesi Ue" e altri 119mila sono in accoglienza in Italia. Quelli di cui non c'è traccia sono 90mila: "Un numero molto più basso rispetto a quanto qualcuno va narrando in questi giorni", ha precisato, alludendo alle dichiarazioni di Di Maio.
Quindi è tornato sulle polemiche per la festa della Liberazione, che ha definito "tristi". Domani il ministro degli Interni sarà a Corleone, una scelta molto contestata, che Salvini invece ha rivendicato: "Il 25 Aprile è una festa e la democrazia è un valore. Siamo figli di chi ha dato la vita per garantirci libertà e democrazia – ha aggiunto – ma ognuno la celebra dove vuole e io vengo pagato per combattere e liberare l'Italia dalla mafia". Il ministro ha poi auspicato che "Non ci siano attacchi squallidi, ipocriti e vigliacchi da parte dei sedicenti eredi dei partigiani nei confronti delle brigate ebraiche".