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Matteo Salvini: “Non vogliamo distribuire i migranti, lavoriamo per evitare che arrivino in Europa”

In un’intervista concessa al quotidiano Washington Post, il ministro dell’Interno Matteo Salvini parla dei rapporti con Conte e con il Movimento 5 Stelle: “Siamo in sintonia con premier Conte, usiamo solo toni differenti. Fin quando il M5S rispetta le regole del governo, non c’è pericolo”. E sui migranti: “L’obiettivo finale non è quello di distribuire i migranti tra i vari Paesi europei, ma di evitare che arrivino in Europa”.
A cura di Charlotte Matteini
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Immigrazione, Russia, Crimea, un piano Marshall per l'Africa, la costituzione di un fronte  sovranista europeo. Sono quattro dei molti argomenti toccati dal ministro dell'Interno Matteo Salvini nell'ambito di una lunga intervista concessa al quotidiano Washington Post. Il capo del Viminale sostiene di andare molto d'accordo con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ammettendo però una divergenza rispetto ai toni. "Siamo in sintonia con premier Conte, usiamo solo toni differenti", spiega Salvini. In merito al caso della nave Diciotti, il ministro dell'Interno ha spiegato: "Solo una lieve divergenza con Conte sulle tempistiche dello sbarco", ma la stabilità di Palazzo Chigi non è a rischio "fin quando il M5S rispetta le regole del governo, non c’è pericolo. Non faccio il mio lavoro di ministro guardando i sondaggi. L’obiettivo finale non è quello di distribuire i migranti tra i vari Paesi europei, ma di evitare che arrivino in Europa. Dobbiamo intervenire in Africa con un piano Marshall, per migliorare le condizioni di vita nei loro paesi d’origine. Il boccino ce l’ha in mano l’Europa, che sta investendo in Africa, è vero, ma se 6 miliardi di euro vanno alla Turchia e solo 500 milioni di euro ai Paesi africani, la nostra battaglia deve diventare quella di aumentare i fondi destinati all’Africa". 

"Le prossime elezioni europee saranno fondamentali. Voglio mettere insieme quei partiti populisti che costituiranno la maggioranza in seno al Parlamento europeo. Essere populista è un complimento per me, perché portiamo una visione di una Europa diversa, dove ogni Paese dovrebbe essere libero di decidere la propria politica economica. Penso ancora che l’Euro sia un esperimento sbagliato, dobbiamo migliorarlo, ma sulla necessità di uscirne… chi non ha mai cambiato idea? Noi vogliamo lavorare per cambiare l’Europa dall’interno e non per uscirne. Vogliamo cambiare la sua economia, la sua politica, la fiscalità e le politiche agricole. Ad esempio, cambierei immediatamente la direttiva sulle banche. Dal canto nostro, stiamo facendo di tutto per rispettare il limite del 3 per cento del rapporto deficit/Pil, anche se il limite del 3 per cento non è inciso nella pietra", prosegue Salvini parlando dell'Europa e delle intenzioni italiane.

Parlando di politica estera. Salvini dichiara di apprezzare Trump e Putin – apprezzamenti di cui non ha mai fatto mistero – e spiega: "Apprezzo Trump per le politiche migratorie adottate, perché vuole realizzare ciò che ha promesso agli elettori. Proprio come ha fatto quando ha riconosciuto Gerusalemme come capitale d’Israele. Sono pienamente d’accordo con quella decisione". Sul rapporto con la Russia, però, ci sono molte divergenze con l'amministrazione Usa: "Le sanzioni da abolire perché non funzionano e provocano un danno alle nostre esportazioni, ma anche perché l’annessione della Crimea alla Russia è avvenuta dopo un referendum. Ci sono alcune zone storicamente russe, in cui c’è una cultura e delle trazioni russe, e che quindi appartengono legittimamente alla Federazione Russa". Infine, rispetto ai presunti finanziamenti alla Lega da parte di Vladimir Putin, Salvini spiega: "Dalla Russia non abbiamo mai ricevuto un euro, un rublo, un dollaro. Avevamo invece firmato un accordo politico con Russia Unita che prevedeva una collaborazione tra i movimenti giovanili dei nostri partiti".

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