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Matteo Salvini: “La Ue non pensi nemmeno a dare sanzioni al popolo italiano”

Le parole di Matteo Salvini all’indomani della lettera inviata dal governo italiano all’Unione europea sulla Legge di bilancio: “Se proveranno solo a pensare di mettere delle sanzioni al popolo italiano, hanno capito male. Noi vogliamo difendere il diritto a sicurezza, al lavoro e alla salute degli italiani”.
A cura di Chiara Caraboni
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Dopo solo un giorno dall’invio della lettera di risposta alle opposizioni della Commissione europea sugli obiettivi di deficit/Pil e riduzione del debito presentati, in seguito alla prima bocciatura, Salvini è intervenuto a Radio Anch'io su Radio Rai 1, per sottolineare ancora una volta la politica di governo Conte e la linea che hanno intenzione di perseguire. Senza variazioni. "Andiamo avanti" continua ad essere il mantra del governo. Perché secondo Salvini, in questo momento, “mancano solo i caschi blu dell’Onu e le sanzioni. Non scherziamo", ha detto durante l'intervista in trasmissione. Il vicepresidente, per ribadire la linea, ha commentato senza mezzi termini anche il lavoro degli ultimi anni e degli ultimi governi, sottolineando una distanza netta: "Le manovre applaudite da Bruxelles, quelle di Monti, non hanno fatto bene al’Italia. Quindi abbiamo deciso di fare il contrario”.

"A Bruxelles continuano a mandare le letterine. Se proveranno solo a pensare di mettere delle sanzioni al popolo italiano, hanno capito male. Noi vogliamo difendere il diritto a sicurezza, al lavoro e alla salute degli italiani. Rispettiamo i  e non usciamo dall’Euro", ha detto il premier leghista.  Non usciamo dall’Eurozona, vogliamo difendere il diritto alla sicurezza, al lavoro e alla sanità degli italiani. Rispettiamo i diritti degli italiani." E poi ancora: "Noi stiamo dando fastidio a qualcuno perché stiamo dimostrando che si può fare. Grazie a questa manovra ci saranno 300 mila posti di lavoro in più, 300mila giovani che prenderanno il posto di gente più grande”, e secondo Matteo Salvini non serve un intellettuale a capirlo, anche se gli economisti non gli danno completamente ragione e continuano a sostenere, come ha sottolineato Giorgio Zanchini, che non esiste questo rapporto diretto.

L'intervista poi si è indirizzata su uno dei punti forti di lotta della Lega, lo smantellamento della Legge Fornero e l'introduzione di quota 100: "La legge Fornero è una legge profondamente sbagliata", ha detto il leader del Carroccio, "ha fatto dei danni, ha bloccato il mondo del lavoro. Leggo tante fesserie. C’è un’opera di disinformazione: si parla di tagli, di penalizzazioni. Nulla di tutto ciò. Ci sono circa sette miliardi di euro, per restituire il diritto alla pensione. In questa manovra economica ci sono circa 7 miliardi di euro per aiutare gli italiani a conquistare il loro diritto di avere indietro i contributi." E non importano le stime. "Le stime del Fondo monetario internazionale? Sono bufale. Siamo seri. C’è qualcuno che da quando questo governo è nato dice che le cose vanno male prima che agiamo, perché diamo fastidio a qualcuno. Noi andiamo avanti." In risposta alla domanda di Zanchini Salvini quindi mette "i puntini sulle i": la priorità assoluta per la Lega è quota 100: mandare in pensione la gente quando merita, per aprire spazi di lavoro ai giovani.

E infine Salvini ha fatto anche una puntualizzazione sulla flat tax: "Non potendo fare tutto e subito per tutti, per la riduzione fiscale, per la flat tax, siamo partiti dalle partite Iva, dai piccoli, dai dimenticati dai governi precedenti che partivano dai grandi, mentre l’Italia è fondata sui piccoli. Circa 1,5 milioni di partite Iva potrà pagare già dall’anno prossimo un forfait del 15% se fattura fino a 65 mila euro, avendo anche una semplificazione burocratica che non ha mai avuto nella storia. È la prima di 5 manovre economiche. Saremmo stati dei folli a voler fare tutto per tutti e subito", ha concluso il ministro dell'Interno.

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