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Matteo Salvini in missione in Libia: “Massimo impegno insieme sui migranti”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è partito alla volta della Libia in missione istituzionale. Proprio ieri sera, Salvini ha annunciato il salvataggio degli 820 migranti alla deriva nel Mar Mediterraneo e ringraziato la Guardia Costiera libica per l’operazione. Il capo del Viminale ha in mente di coinvolgere sempre più le autorità libiche nel controllo delle frontiere esterne e della zona Sar.
A cura di Charlotte Matteini
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Questa mattina, il ministro dell'Interno Matteo Salvini è partito alla volta della Libia. A comunicarlo è stato lo stesso Salvini con un post pubblicato su Twitter. Il viaggio in Libia si inserisce nell'ambito di un contesto diplomatico piuttosto difficile: nella giornata di ieri, il ministro dell'Interno ha ingaggiato un altro braccio di ferro contro Malta e contro i Paesi europei bloccando i porti e impedendo alle navi delle Ong di approdare in Italia. Nel corso della serata, Salvini ha poi annunciato il recupero degli oltre 800 migranti alla deriva nel Mar Mediterraneo e ringraziato la Guardia Costiera libica per il salvataggio e il coordinamento delle operazioni, sottolineando che l'impegno delle autorità libiche "rende vano il lavoro degli scafisti" evitando gli interventi scorretti delle Ong. In sostanza, dunque, il piano di Salvini appare molto chiaro: dopo il caso Aquarius, i porti italiani rimarranno chiusi alle navi delle organizzazioni non governative, che se vorranno continuare a salvare vite in mare dovranno trovare approdi alternativi all'Italia.

"Qui a Tripoli, ho appena incontrato il ministro dell’Interno libico Abdulsalam Ashour. Il mio impegno sarà massimo per rinsaldare l’amicizia tra i nostri due Paesi e la collaborazione su tutti i fronti, a partire dall’emergenza immigrazione. Vi tengo aggiornati", ha comunicato via Twitter appena arrivato in Libia.

Nella giornata di ieri, inoltre, ha avuto luogo anche un mini-summit europeo organizzato per discutere della questione migratoria. Il premier Conte ha avanzato una serie di proposte che sono state accolte favorevolmente soprattutto dal presidente francese Emmanuel Macron. In sostanza, l'Italia ha chiesto la realizzazione di centri di smistamento Ue in Africa, per poter attuare nei Paesi origine e transito dei flussi migratori un primo "filtro" e dunque stabilire chi ha diritto alla protezione sul territorio europeo e chi deve essere rimpatriato. L'Italia ha anche proposto il rafforzamento delle frontiere esterne con il supporto della Guardia Costiera libica. Per quanto riguarda le persone soccorse in acque Sar, occorre "superare il concetto di ‘attraversamento illegale' per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo".

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