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Matteo Salvini dice che nella settimana di Ferragosto il 90% dei treni è arrivato in orario

“Ci sono 1.400 cantieri aperti su stazioni e rete ferroviaria, ma nonostante questo il tasso di puntualità dei treni nella settimana ferragosto ha superato il 90%”. A dirlo è il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: delle affermazioni che appaiono in netto contrasto con quanto stanno denunciando pendolari e viaggiatori da settimane.
A cura di Annalisa Girardi
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È stata un'estate di disagi per pendolari e viaggiatori, ma secondo Matteo Salvini il 90% dei treni arriva in orario. In una diretta social il ministro dei Trasporti ha ribadito: "Ci sono 1.400 cantieri aperti su stazioni e rete ferroviaria per migliorare l'efficienza della rete, ossia 650 milioni investimenti sulla rete ferroviaria. E nonostante 1.400 cantieri aperti, il tasso di puntualità dei treni nella settimana Ferragosto ha superato il 90%". Per poi aggiungere che invece in Germania ci sono proprio in questi giorni "polemiche e disagi perché più di un treno su tre è in ritardo".

Affermazioni, quelle di Salvini, che sembrano piuttosto in contrasto con la realtà raccontata dai tanti viaggiatori che quest'estate sono passati per le stazioni italiane, trovandosi ad affrontare un gusto dietro l'altro, problemi tecnici sulle linee, ritardi e allungamenti dei tempi di percorrenza a causa dei lavori in corso. Per non parlare del crac informatico dello scorso 19 luglio che ha innescato cancellazioni e ritardi.

La situazione è diventata talmente critica nelle scorse settimane che anche le opposizioni hanno chiesto a Salvini, in quanto ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, di riferire in Parlamento su quanto stesse accadendo. In quell'occasione il leader leghista aveva ammesso che ci fossero dei disagi, per poi però scaricare la palla ai tecnici, affermando di aver chiesto loro dei chiarimenti per comprendere le ragioni dei disservizi. Qualche giorno dopo, invece, aveva detto che la colpa fosse dei turisti, che nei mesi estivi chiaramente aumentano e affollano stazioni e aeroporti.

Cosa ha detto Salvini sul vaiolo delle scimmie

Non solo treni: nella diretta social Salvini ha anche parlato dell'emergenza sanitaria legata al vaiolo delle scimmie: "Non ci saranno lockdown. Niente allarmi, niente paura e niente chiusure, è tutto sotto controllo. Magari c'è qualche nostalgico del lockdown e delle chiusure, non la Lega e non questo governo", ha detto.

. Il leader del Carroccio, che durante la pandemia di coronavirus ha sempre criticato chiusure e restrizioni – nonostante fossero in vigore in tutto il mondo e, come ribadito più volte dalla comunità scientifica, l'unico modo per contrastare la diffusione dei casi e limitare così ricoveri e vittime – è tornato a parlare delle chiusure dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha raccomandato ai Paesi dell'Ue di rafforzare la sorveglianza.

Sia chiaro, come sottolineato anche dal ministero della Salute, la situazione è sotto controllo e in Italia non sono stati documentati casi. Nessuno al momento sta parlando di lockdown e chiusure, ma una buona dose di cautela è necessaria e la pandemia di Covid dovrebbe avercelo insegnato. Le autorità sanitarie hanno assicurato di essere al lavoro per pianificare strategie di contenimento e per rafforzare la rete diagnostica, in modo da poter intervenire rapidamente in caso di necessità.

Vannacci, Ponte e ius soli: di cosa ha parlato ancora il leader della Lega

Nella sua diretta Salvini ha toccato anche tanti altri argomenti. Sui retroscena circolati in merito alla presunta volontà di Roberto Vannacci di fondare un partito tutto suo, ha detto che si tratta semplicemente di qualche "invenzione" dei giornali, confermando che l'eurodeputato sarà a Pontida il prossimo 6 ottobre. Sul Ponte sullo Stretto di Messina, invece, ha ribadito che entro l'anno verrà approvato definitivamente il progetto e apriranno i cantieri, che "creeranno 120mila posti di lavoro in tutta Italia".

E infine, sulla questione della riforma della legge sulla cittadinanza – tornata in queste settimane al centro del dibattito politico – ha concluso: "Non c'è nessun bisogno, nessuna urgenza di cambiare la legge sulla cittadinanza. Nel programma di governo non ci sono né Ius Scholae né Ius Soli. L'Italia, nell'ultimo anno censito, il 2022, è lo stato europeo che ha concesso più cittadinanze a cittadini stranieri. E secondo me bisognerebbe avere più attenzione alla conoscenza della lingua italiana, perché più di uno ottiene la cittadinanza senza parlare una parola di italiano".

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