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Elezioni regionali Umbria 2019

Matteo Salvini contro preti, insegnanti e magistrati: “La smettano di fare politica”

L’ex ministro dell’Interno non accetta le contestazioni durante un’iniziativa elettorale vicino a Perugia. Poi Salvini attacca anche l’alleanza giallorossa, che correrà insieme per le elezioni in Umbria: “Hanno capito che quello di domenica è un voto politico e sanno che prenderanno una mazzata che se la ricorderanno per 50 anni. Li spianiamo”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Sogno un Paese dove i preti fanno Messa e non politica, dove gli  gli insegnanti fanno lezione e non politica, dove i magistrati fanno le sentenze e non politica": così il leader della Lega, Matteo Salvini, attacca le contestazioni durante un'iniziativa elettorale vicino a Perugia. Poi calma i toni: "Mi porto via dall'Umbria testimonianze di affetto da tantissime donne e uomini di Chiesa che ci dicono di non mollare perchè siamo sulla strada giusta".

L'ex ministro dell'Interno torna all'attacco quando si tratta di commentare l'alleanza giallorossa: "Sono proprio disperati", commenta in un'intervista alla Stampa. "Hanno capito che quello di domenica è un voto politico e sanno che prenderanno una mazzata che se la ricorderanno per 50 anni. Li spianiamo": afferma Salvini per quanto riguarda la decisione del Partito democratico e del Movimento Cinque Stelle di presentarsi insieme a Narni per la campagna elettorale. "Indicono una manifestazione il penultimo giorno della campagna elettorale, dopo che è stato annunciato lo sciopero dei trasporti. E Renzi fa sapere che la cosa non lo riguarda…Fantastico", prosegue.

"Non lo so ma basta pure lo 0,1 in più per vincere. Si vince anche con un gol all'ultimo secondo della partita, ma non è questo il nostro caso. Io so che riempio le piazze e quando vado a visitare un'azienda o faccio un incontro non dico di chiudere le porte come fa Conte, l'uomo della pochette e dal ciuffo tinto. È andato da Cucinelli, il re del cachemire, questa è proprio la sinistra al caviale. Loro sono radical chic, io invece sto in mezzo al popolo, questa è la differenza politica e culturale", continua Salvini, che non risparmia dalle critiche nemmeno il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accusandolo di "nascondere qualcosa" sul caso dei servizi segreti.

Riguardo ai commenti di Conte, durante la sua udienza al Copasir, dove il presidente del Consiglio ha rimarcato la poca chiarezza dell'ex ministro dell'Interno sul caso Russiagate, Salvini commenta: "Quella di Conte è una super cazzola. Mi attacca per autodifesa. Mi dicono che ieri al Copasir non abbia chiarito proprio tutto, ha qualcosa da nascondere e lo scopriremo presto. Ha poi ha tanti problemi a casa sua, di Maio, Renzi, e mi pare che anche la luna di miele con Europa sia già finita prima del previsto".

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