Matteo Salvini contro l’elezione di David Sassoli. Pd: “Prima gli italiani, ma solo se leghisti”
Un altro italiano alla guida del Parlamento europeo. Dopo il mandato del forzista Antonio Tajani, l'europarlamentare dem David Sassoli si è aggiudicato la presidenza del Parlamento a Strasburgo. Nonostante l'aver mantenuto una delle più importanti cariche delle istituzioni europee sia certo un elemento positivo per il nostro Paese, non tutti i politici italiani si sono dimostrati soddisfatti. Matteo Salvini, in una diretta Facebook ha commentato così l'elezione di Sassoli: "Si è appena eletto un parlamentare del Pd come presidente del parlamento europeo. Un ex giornalista della Rai che magari ha ancora il contratto giornalistico della televisione pubblica che fa il presidente del Parlamento europeo per la sinistra. Bello, rispettoso del voto degli italiani e dei cittadini europei, avere un uomo di sinistra a presiedere il Parlamento europeo, magari con i voti di qualcuno del centrodestra. Sicuramente anzi, visti i numeri. Con il voto della Lega sicuramente no".
Subito sono arrivate le repliche degli esponenti dem, che hanno difeso l'elezione dell'ex giornalista e allo stesso tempo hanno definito inaccettabile la posizione del ministro dell'Interno, il quale avrebbe dovuto partecipare a quello che è un buon risultato per tutto il Paese: "Prima gli italiani, ma solo quelli della Lega: Salvini contro l’elezione di David Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo. Ricorderemo a lungo la vergogna di un ministro della Repubblica che non rivendica il successo di tutta la nostra nazione", scrive su Twitter il deputato Andrea Romano.
Anche l'europarlamentare Carlo Calenda difende l'elezione di Sassoli, affermando che questa rispecchia pienamente la volontà popolare, a differenza di quanto affermato da Salvini, in quando il candidato dei socialisti è stato votato dai tre gruppi più importanti del Parlamento europeo: "Il più piccolo dei quali ha 30 deputati più del vostro gruppo. Di che parli? Ed è pure un italiano. Sovranista dei miei stivali", conclude l'ex ministro per lo Sviluppo economico.