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Matteo Salvini continua a indossare la divisa della polizia e replica alle polemiche: “Me ne frego”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, risponde alla polemica sulle divise delle forze dell’ordine che quotidianamente indossa: “Me ne frego”, è la replica del vicepresidente del Consiglio durante la puntata di Pomeriggio 5. “Le indosso con orgoglio, io onoro il lavoro delle forze dell’ordine”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ormai è una formula ricorrente per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il suo “me ne frego”, di fronte alle accuse che gli vengono rivolte dai suoi oppositori. Oggi lo ribadisce, ancora una volta, rispondendo alla polemica sulle divise delle forze dell’ordine che quotidianamente indossa e che anche ieri, in occasione dell’arrivo di Cesare Battisti in Italia dopo il suo arresto, aveva addosso. “Me ne frego, perché io onoro il lavoro delle forze dell’ordine”, dice a Pomeriggio Cinque, ospite di Barbara D’Urso, su Canale 5. “Io – spiega – ogni giorno indosso con orgoglio un cappellino o una divisa di polizia e carabinieri e di tutte le forze dell’ordine. Siccome ogni giorno si alzano e rischiano la vita per 1.300 euro al mese, se un ministro per ringraziarli indossa la loro divisa, Saviano e Renzi possono dire quello che vogliono”.

Salvini parla quindi di un ringraziamento nei confronti di poliziotti, vigili, carabinieri: “C’è ancora qualcuno che li chiama sbirri, celerini, che scrive ogni infamia contro di loro sui muri. Mentre da ministro io ogni giorno le indosso per onorare il lavoro e il sacrifico di migliaia di donne e uomini in divisa”. E un ringraziamento il ministro dell’Interno lo rivolge in particolare alla polizia per l’arresto di Battisti: “Hanno riportato a casa un delinquente, un vigliacco, un terrorista. Dopo 37 anni vederlo ritornare nel posto che gli spetta, in galera, nel nome della giustizia, è stata un’enorme soddisfazione”. E risponde a chi lo accusa per quello che in tanti hanno definito uno show, il momento dell’arrivo di Battisti in aeroporto: “C’erano politici prima di me che si facevano fotografare coi presidenti brasiliani che difendevano quell’assassino. Io ho preferito farmi fotografare con quei poliziotti che lo hanno arrestato”.

Salvini spiega le motivazioni del suo astio personale verso Battisti: “Non ha avuto neanche la dignità umana di chiedere scusa. Non mi interessa avvicinarmi, guardarlo in faccia, mi interessa garantire agli italiani che finirà i suoi anni in galera. Da ministro e da padre di famiglia, per stupratori e pedofili io fatico a pensare a una riabilitazione o a una rieducazione, chi mette le mani addosso a una donna o un bambino ha dei problemi e va curato”, dice ancora il ministro parlando del tema del carcere come momento riabilitativo. Altra polemica è quella riguardante la diversa accoglienza riservata ad Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso durante l’attentato di Strasburgo: “C’era il presidente della Repubblica, la più alta carica dello Stato – replica Salvini –. L’Italia è una squadra. Da ministro dell’Interno che si occupa di sicurezza, permettimi che se dopo 37 anni torna in Italia uno di questi terroristi è mio dovere essere lì a nome delle forze dell’ordine per ringraziarle”.

Salvini punta anche al ritorno di altri terroristi in Italia: “Ci stiamo lavorando. Magari ti sta guardando dalla Francia qualcuno che deve scontare decenni di galera per l’omicidio della scorta di Moro. Faccio appello alle autorità francesi perché restituiscano all’Italia quelli che hanno ammazzato degli innocenti affinché finiscano in galera”.

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