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Matteo Renzi vuole costruire il terzo polo che “può arrivare al 20%”

Il leader di Italia Viva è sicuro che un ipotetico terzo polo, formato da partiti di centro e moderati, possa arrivare a raccogliere fino al 20% dei voti degli italiani.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Renzi è sicuro: c'è un terzo polo da costruire e può valere venti punti. Il leader di Italia Viva ripercorre gli ultimi anni in un'intervista al quotidiano Il Mattino, in cui parla molto del suo nuovo libro e della questione giustizia. Per il senatore fiorentino la riforma del sistema giudiziario è diventata una priorità: attacca duramente le correnti nella magistratura e dice di essere stato vittima di un'ondata di "presunti scandali, dossier e fake news". Per quanto riguarda il futuro politico di Renzi, invece, tutto è – come sempre – indissolubilmente legato ai risultati. A oggi il suo partito ruota intorno al 2% ed è scontato che servirà un'alleanza per rientrare in Parlamento tra un anno.

Per l'ex presidente del Consiglio lo spazio per un terzo polo c'è: "È enorme e potenzialmente può arrivare sino al 20% – dice – Ed è decisivo per sconfiggere i populismi". Poi si parla di quel gruppo di partiti – che va da Azione a parte di Forza Italia – che oggi chiede che Mario Draghi resti alla guida del Paese anche nella prossima legislatura. Insomma, che il presidente del Consiglio resti al suo posto: "Sono un suo grande sostenitore fin dall'inizio – spiega Renzi – l'abbiamo portato a Palazzo Chigi per far traslocare Conte, ma cosa accadrà tra un anno è prematuro dirlo". E a proposito di Conte e della sua battaglia – insieme al Movimento 5 Stelle – contro il nuovo invio di armi all'Ucraina: "Ma di che parliamo? – chiede Renzi – Conte ha aumentato le spese militari più di tutti e ora, vedendo due sondaggi, vuole fare il finto pacifista". E ancora: "È medaglia d'oro faccia di bronzo".

Tornando al terzo polo, Renzi rinvia il discorso a dopo l'estate. Nulla valgono le prove delle amministrative, secondo il senatore: "Tra settembre e ottobre sarà chiaro lo scenario, vedremo poi a che gioco si gioca", dice il leader di Italia Viva. E sulla legislatura è sicuro: "Si vota nel maggio 2023, a naturale scadenza".

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