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Matteo Renzi replica a Conte: “Nessun mio voto in Senato è in conflitto di interessi”

Il leader di Iv Matteo Renzi, intervistato a Otto e Mezzo su La7, si è difeso dalle accuse i conflitto di interessi: “Tutti i miei voti sono pubblici, sfido a dire che un mio voto in Senato sia in conflitto di interessi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Tutti i miei voti sono pubblici, sfido a dire che un mio voto in Senato sia in conflitto di interessi. La mia posizione sulle concessioni è che il governo Conte, annunciando la revoca, abbia fatto un favore ai Benetton. Quindi le accuse di Conte a me sono fortemente lesive della dignità mia oltre che della realtà", ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, dove è andato in onda il duello con Marco Travaglio, direttore del ‘Fatto Quotidiano'.

Il senatore e leader di Iv ha risposto alle dichiarazioni del leader M5s Giuseppe Conte, che lunedì sera aveva detto: "Mi colpisce molto che un senatore prenda soldi da enti pubblici di uno Stato estero, ma lo risolveremo con una legge sul conflitto di interesse".

"Mi ha colpito che un pagamento arrivi da parte di uno dei Benetton, proprio mentre noi ci battevamo contro la concessione di autostrade. Mi chiedo con che stato d'animo Italia viva possa aver approcciato alla cosa", aveva aggiunto Conte.

"Nel 2018 venivo dall'esperienza di capo del governo, ed ero stato accusato dai media di aver rubato i soldi sui sacchetti di plastica. Allora ho detto in televisione che chi viene da un'esperienza di governo non può arricchirsi. Altro discorso è per un senatore, io prendo soldi per l'attività di conferenziere e pago le tasse regolarmente in Italia", ha detto questa sera Renzi.

Renzi ha risposto anche in merito alla vicenda della mail inviata da Fabrizio Rondolino, che conteneva la proposta di colpire mediaticamente i nemici del senatore di Rignano. Secondo l'ex premier si trattava solo di un'"ipotesi di scuola".

"Questa email é stata inviata da Rondolino come ipotesi di scuola, a cui ovviamente nessuno ha dato corso. Per distruggere il Fatto Quotidiano basta il pregiudicato Marco Travaglio, perché è un diffamatore". Ha aggiunto Renzi: "Per distrugger il M5s è bastato farli governare. Perché sono andati al governo e hanno cambiato idea sulla Tap sulle Olimpiadi. E per distruggere il Fatto Quotidiano basta Marco Travaglio. Io non voglio la fine del Fatto Quotidiano perché è il vitalizio per me e per la mia famiglia".

"Io non ho risposto per email, ma ho detto di no alla proposta di Rondolino perché noi siamo diversi dal Fatto Quotidiano". Il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha replicato: "Io ho avuto una multa di mille euro per aver detto una mia opinione. Renzi confonde i reati di opinioni, che sono un incidente del mestiere per un giornalista, con i reati di affari che lo riguardano".

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