Matteo Renzi: “Il M5S è un movimento di estrema destra pericoloso per l’Europa”
Matteo Renzi, ex premier ed ex segretario del Pd, intervistato su Le Monde, attacca il M5S e spiega perché non è stato possibile trovare un accordo per far nascere un governo insieme al Pd: "La metà degli italiani volevano un cambiamento. Bisognava rispettare il loro voto e andare all'opposizione, contrariamente a quanto pensavano alcuni nel mio partito che volevano restare al governo". Matteo Renzi in sostanza dice di non essersi pentito: "Noi abbiamo parlato con il M5S ma non era possibile mettersi d'accordo con loro, per esempio sulle infrastrutture, o sulle politiche sui vaccini. Non è possibile allearsi con un movimento che è contro l'Europa, contro la scienza, e vive seguendo degli algoritmi, senza democrazia interna. Il M5S è un movimento di estrema destra pericoloso per la democrazia e per l'Europa".
Mentre su Matteo Salvini si esprime così: "È un dirigente bravissimo a cambiare idea", aggiungendo che "il ministro dell'Interno adesso difende la polizia, ma è l'unico politico italiano ad essere stato condannato per oltraggio alle forze dell'ordine. Nel 2006, alla finale della Coppa del mondo – continua Renzi – il leader della Lega Nord tifava per la Francia contro l'Italia. Quest'anno, prendendosela con Macron, ha tifato per la Croazia. Il governo comincia a perdere punti nei sondaggi: il suo progetto di legge di bilancio non è orientato soltanto contro l'Europa, non rispetta nemmeno le promesse elettorali della coalizione".
Per quanto riguarda la legge di Bilancio, per Matteo Renzi "l'atteggiamento del governo è stupido. Non è credibile decidere da soli, senza tener conto degli impegni europei. Sul fondo – dice Renzi – le loro proposte concrete non cercano di incoraggiare il lavoro, rendendo meno rigido il regime pensionistico e delineando un reddito universale. I buoni del tesoro italiani e la capitalizzazione borsistica hanno perso 300 miliardi di euro per questo comportamento". Renzi però ammette che con il suo governo aveva proposto un deficit al 2,9% del Pil ma, afferma, "volevo farlo in concertazione con i partner europei, non contro di loro, soprattutto per sostenere gli investimenti, l'innovazione e le riforme. Il trattato sul bilancio adottato nella zona euro è un errore – continua Renzi – ma noi abbiamo voluto rispettare le regole, perché questa è la condizione quando si propone di cambiarle. Ormai, tutto quello che è stato fatto per uscire dalla crisi è rimesso in discussione dalle decisioni di breve termine. E' facile essere populisti all'opposizione, molto meno se si è al governo".
Alle elezioni europee 2019 "è importante dare un messaggio di speranza sul futuro dell'Europa", sottolinea Renzi, "distinguere fra una visione europea e una visione populista. Un'ampia alleanza è possibile, e necessaria, al centro e a sinistra, attorno a La Republique en Marche, al Partito democratico, ai socialdemocratici, a politici dell'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa, di Ciudadanos, senza dimenticare i movimenti molto filoeuropei come i Verdi tedeschi".
"Si tratterà soprattutto – spiega Renzi – di affrontare la destra populista e nazionalista, in particolare in Italia", dove si dovrà fare "una battaglia per l'Europa, ma per un'altra Europa: dobbiamo batterci per i valori fondamentali e impegnarci per un'Unione europea che risponda ai bisogni dei cittadini: penso, ad esempio, a una vera difesa comune o ad iniziative contro la disoccupazione, ma anche a grandi progetti per la cultura e il sapere". Per Renzi, ormai "Matteo Salvini viene associato all'estrema destra di Marine Le Pen e Luigi Di Maio all'eurofobico britannico Nigel Farage. Queste alleanze rivelano la natura della loro coalizione: il M5S è pericoloso quanto la Lega. Coltiva le stesse contraddizioni democratiche, la stessa opposizione contro l'Europa".