Matteo Renzi lancia la raccolta firme per abolire il reddito di cittadinanza: al via il 15 giugno
Dal 15 giugno Italia Viva raccoglierà le firme per abolire il reddito di cittadinanza. Dopo anni di polemiche da parte di Matteo Renzi, che dalla scorsa estate ha cominciato una vera e propria crociata contro la misura, il suo partito passa ai fatti e prova a giocare la carta del referendum. O almeno, di questo si dovrebbe trattare. Già un anno fa, infatti, il leader di Italia Viva annunciò un referendum – poi rilanciato più volte durante i suoi incontri estivi – ma poi non ci fu seguito, anzi: non solo non ha mai avviato una campagna di sottoscrizione del quesito referendario, ma l'iniziativa simbolica sul sito di Italia Viva fu un flop.
Con un post su Facebook in cui annuncia un'iniziativa del suo partito, Renzi ha annunciato: "Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani". A confermare la notizia è stato poi il presidente del partito: Ettore Rosato. Il deputato renziano ha scritto sui suoi social: "Dal 15 giugno partiamo per la raccolta di firme per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Strumento sbagliato, va riscritto tutto – ha sottolineato il vicepresidente della Camera – Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora".
Alla campagna referendaria, chissà, potrebbe unirsi anche la destra. Matteo Salvini in questo periodo è tornato all'attacco del reddito di cittadinanza – misura che fu approvata con la Lega al governo – chiedendo a Draghi quantomeno di cambiarlo, anche perché per il Carroccio è anche il colpevole della mancanza di lavoratori stagionali. Forza Italia non ha mai risparmiato critiche allo strumento e Fratelli d'Italia ne chiede l'abolizione praticamente ogni giorno.