video suggerito
video suggerito

Matteo Renzi: “L’indulto è inaccettabile, no a provvedimenti di emergenza”

Il Sindaco di Firenze in una lettera: “L’idea che siccome le carceri sono piene, le svuotiamo per la seconda volta in sette anni con un indulto è inaccettabile”.
A cura di Redazione
19 CONDIVISIONI
Immagine

Torna a parlare Matteo Renzi, con la diffusione della sua "Enews" in vista dell'imminente appuntamento della Leopolda 2013. Una kermesse che acquista un valore particolare perché rappresenterà il "momentum" della campagna per le primarie per l'elezione a segretario del Partito Democratico. Ma sarà anche un modo per mettere a punto il programma intorno al quale Matteo Renzi costruirà la sua proposta politica, questa volta da grande favorito per la corsa alla segreteria democratica.

In questa ottica, acquistano particolare valore i "distinguo" operati dal Sindaco di Firenze su temi particolarmente delicati. È il caso della questione indulto / amnistia, in discussione nelle prossime settimane alle Camere sulla spinta della lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Renzi dedica alla questione un paragrafo della sua missiva ai cittadini e ribadisce la sua contrarietà ad un provvedimento che non risolve l'emergenza, ma che soprattutto "elimina a certezza del diritto, alimenta la sfiducia verso una classe politica che non può cercare soluzioni solo in emergenza, svuota le carceri senza assicurare ai territori – in primis ai Comuni – le risorse per affrontare la contestuale uscita di donne e uomini che meriterebbero di essere aiutati nel reinserimento".

Ecco il ragionamento di Renzi:

Le carceri sono in una situazione disumana. Non affrontare questo tema è vergognoso. Ma non avere il coraggio di dire ciò che si pensa lo è altrettanto. Le forze politiche hanno scelto nel 2006, sette anni fa, di votare un provvedimento di clemenza, finalizzato a svuotare le carceri e rispondere all'appello di Giovanni Paolo II. Oggi, appena sette anni dopo, riterrei un clamoroso autogol riproporre nuovamente un provvedimento di emergenza. Se le carceri sono troppo piene, cerchiamo di capirne cause e possibili soluzioni, partendo dalla custodia cautelare, dalle misure alternative, dal modificare alcune leggi come la Giovanardi o la Bossi-Fini. Riformiamo, una volta per tutte, un sistema della giustizia che in questi vent'anni è stato citato in ballo solo per norme ad personam e che ha urgente bisogno di intervento, concreto e non ideologico. E, se serve, costruiamo più carceri, come è accaduto in tutto il resto d'Europa. Ma l'idea che siccome le carceri sono piene, le svuotiamo per la seconda volta in sette anni con un indulto è inaccettabile. Elimina la certezza del diritto, alimenta la sfiducia verso una classe politica che non può cercare soluzioni solo in emergenza, svuota le carceri senza assicurare ai territori – in primis ai Comuni – le risorse per affrontare la contestuale uscita di donne e uomini che meriterebbero di essere aiutati nel reinserimento. Per tutti questi motivi noi – che come Comune di Firenze facciamo molto sul carcere come ha più volte ricordato la vicesindaco Saccardi – facciamo ogni giorno tutto quello che dobbiamo e spesso tutto quello che possiamo per sopperire alle difficoltà dell'Amministrazione Penitenziaria. Ma se c'è da dire qualcosa, è giusto dirla. Anche se il fatto stesso di prendere questa posizione mi ha rovesciato addosso un diluvio di critiche.
Mi è dispiaciuto che qualcuno abbia letto in questa posizione un attacco al Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha il diritto di inviare messaggi al Parlamento. Ma il dovere delle forze politiche è prendere sul serio ciò che il Presidente scrive. Io non credo che davanti alla fame di legalità che ha questo Paese si possa rispondere rinnovando l'indulto. Lo penso e lo dico. è il modo più corretto di ascoltare davvero il Presidente, che nel suo messaggio parla a lungo dell'emergenza carceraria e non solo di amnistia e indulto. Tra le altre cose il Presidente Napolitano sarà a Firenze mercoledì prossimo in occasione del congresso dell'ANCI e la nostra città – ne sono certo – lo accoglierà con l'affetto e la stima che sempre abbiamo riservato al Capo dello Stato.

19 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views