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Matteo Renzi insiste: “Riapriamo aziende in cui si può lavorare a un metro di distanza”

Il leader di Italia Viva torna sulle polemiche di queste ore e spiega cosa farebbe nel caso toccasse a lui scrivere il nuovo decreto sul coronavirus: “Primo punto: chi ha un’azienda dove ci sono mascherine e la possibilità di lavorare a distanza di un metro può riaprire subito e riprendere la produzione”.
A cura di Redazione
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Pochi minuti dopo la conferma del prolungamento delle misure di contenimento almeno fino a Pasqua, giunta per bocca del ministro della Salute Roberto Speranza, tocca a Matteo Renzi sollevare nuovamente il tema della ripartenza delle attività produttive e della riapertura delle aziende. Lo fa nel corso della sua partecipazione alla trasmissione di Rete 4 Stasera Italia, provando a dire la sua su come dovrebbe essere costituito il prossimo decreto dell'esecutivo: "Se lo scrivessi io, al primo punto metterei che chi ha un'azienda dove ci sono le mascherine e la possibilità di lavorare rispettando la distanza minima di un metro, può ripartire da domani mattina, ovviamente a patto che non si tratti di aziende che siano in una zona focolaio. Perché non dovremmo far ripartire queste aziende?"

Poi spiega quale potrebbero essere i prossimi passi per tornare gradualmente alla normalità: "Raccogliendo l'invito di chi si occupa di pedagogia, io comincerei con il dare un'ora d'aria ai bambini, in modo da garantire che prendano un po' d'aria". Una data da cui cominciare: "Per me lo sblocco potrebbe essere il giorno dopo Pasquetta, in altre parole io immagino che si possa fare un primo piano per ripartire dal 14 aprile. Per quanto riguarda gli over 70, invece, penso che dovrebbero pazientare qualche altra settimana […] Tutti vogliamo uscire di casa, ma dobbiamo farlo in modo intelligente, cominciando a distinguere per zone e anche per fasce d'età. Serve un piano articolato, per ripartire e non morire di fame".

Non manca poi un passaggio sugli altri temi all'ordine del giorno della polemica politica, a cominciare dalle nuove norme che ampliano in modo considerevole i poteri di Orban: "Lui ha fatto una cosa enorme, ora io spero che l'Europa lo butti fuori, perché va distrutto il virus, non la democrazia".

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