Matteo Renzi contro il reddito di cittadinanza: “È una vergogna senza fine per come è stato fatto”
Il leader di Italia viva Matteo Renzi continua la sua battaglia con il reddito di cittadinanza, che ora il governo vuole modificare: "Il reddito di cittadinanza è una vergogna senza fine per come è stato fatto. È giusto dare una mano a chi non ce la fa" ma "questo meccanismo, votato da M5S e Lega, non ha funzionato", ha detto ieri sera a ‘Dritto e rovescio' su Rete 4.
"Penso che il primo a doversi dimettere è il capo dell'Anpal Parisi. Se prende un aereo e torna in America, sono disposto a pagargli il biglietto io. L'Anpal è la certificazione del fallimento dei navigator e del reddito di cittadinanza", attacca l'ex presidente del Consiglio. Il premier Conte ha detto che il restyling per il sussidio arriverà a breve: più poteri ai Comuni che devono effettuare le verifiche sui percettori dell'assegno, controlli più stringenti per individuare i cittadini che non accettano i lavori proposti, una piattaforma digitale unica gestita a livello centrale per controllare l'attività svolta da navigator e centri per l'impiego e più sgravi per le imprese che assumono i percettori dell'assegno.
"Il reddito di cittadinanza è uno strumento di giustizia sociale sacrosanto, che rivela ancor di più la sua utilità in tempi di piena emergenza sociale ed economica. Ma dobbiamo ancora lavorare per collegarlo a percorsi di reinserimento lavorativo, fino a farne una misura di politica attiva del lavoro", ha dichiarato questa mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una intervista rilasciata al quotidiano ‘La Gazzetta del Mezzogiorno', difendendo la misura. "Quanto agli abusi, vanno intensificati i controlli per contrastare le frodi", prosegue, "ma non possiamo permettere che i sotterfugi di qualcuno vengano usati per screditare questa misura che rimane un solido avamposto di protezione sociale".
Proprio oggi i finanzieri del Comando provinciale di Vicenza hanno individuato 7 casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza proponendo all'Inps il blocco delle rispettive posizioni ed il recupero delle somme erogate per un totale pari a 57.778 euro. Le posizioni controllate hanno fatto emergere che i richiedenti avevano presentato delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche non veritiere dove attestavano falsamente il possesso di tutti i requisiti per l'ottenimento del sussidio omettendo di comunicare variazioni rilevanti della propria condizione economica. I controlli eseguiti hanno riguardato percettori di reddito di cittadinanza e loro nuclei familiari nei comuni di Vicenza, Grumolo delle Abbadesse, Sossano, Breganze, Asiago e Roana.