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Mattarella promulga la legge sulla Concorrenza ma richiama governo e Camere: “Perplessità su concessioni”

Il presidente della Repubblica ha promulgato la legge sulla Concorrenza, ma ha deciso di inviare dei rilievi scrivendo una lettera a Giorgia Meloni e ai presidenti delle due Camere. Al centro delle perplessità di Mattarella ci sono le proroghe delle concessioni agli ambulanti.
A cura di Annalisa Girardi
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Sergio Mattarella ha promulgato la legge sulla concorrenza, un provvedimento centrale anche per i finanziamenti legati al Pnrr, pur riservandosi dei dubbi che ha messo nero su bianco in una lettera inviata ai presidenti dei due rami del Parlamento, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e alla presidente del Consiglio. Il presidente della Repubblica ha scritto di ritenere "doveroso richiamare l'attenzione del Governo e del Parlamento sull'articolo 11 della legge, in materia di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che, oltre a disciplinare le modalità di rilascio delle nuove concessioni, introduce l'ennesima proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo estremamente lungo".

Insomma, al centro delle perplessità espresse dal Colle c'è la normativa che riguarda gli ambulanti, tanto da rendere "indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento".

Per il capo dello Stato questa ennesima proroga automatica sarebbe "incompatibile con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi". Non solo: "I criteri generali per il rilascio di nuove concessioni, secondo quanto affermato anche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti".

Si tratta di una situazione simile a quella riguardante le concessioni balneari nel decreto Milleproroghe del 2022, che lo stesso Mattarella ricorda. Per il presidente della Repubblica infatti, la disciplina presenta "evidenti analogie con quella delle concessioni demaniali marittime, oggetto di una mia precedente lettera del 24 febbraio 2023" in cui evidenziava  profili di contrasto di quella disciplina con il diritto europeo e, quindi, con il dettato costituzionale". E ancora: "Della legge ora in esame suscitano analoghe, rilevanti perplessità di ordine costituzionale le disposizioni del richiamato articolo 11 che intervengono sulle concessioni in essere e ne dispongono proroghe a vario titolo".

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