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Mattarella promulga il ddl Nordio, che cancella il reato di abuso d’ufficio

Mattarella promulga il ddl Nordio, che tra le altre cose cancella il reato di abuso d’ufficio: una firma arrivata in extremis, lasciando spazio alle voci sulle perplessità del Colle in merito al provvedimento.
A cura di Annalisa Girardi
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Alla fine Sergio Mattarella ha promulgato il disegno di legge Nordio, che tra le altre cose cancella il reato di abuso d'ufficio. La firma del presidente della Repubblica è arrivata in extremis, alla vigilia della scadenza dei 30 giorni di tempo che la legge lascia al Quirinale. Un'attesa che stava lasciando spazio alle voci sulle perplessità del Colle in merito al provvedimento, che riforma il codice penale, il codice di procedura penale e l'ordinamento giudiziario. In particolare, secondo i retroscena diffusi in questi giorni, i dubbi si sarebbero concentrati proprio sull'abrogazione del reato di abuso d'ufficio.

Se così fosse, non sarebbe certo un caso che la firma sia arrivata subito dopo l'approvazione del decreto Carceri, che tra le altre cose introduce anche il reato di peculato per distrazione: una fattispecie che di fatto colma parte del vuoto lasciato dall'eliminazione dell'abuso d'ufficio. In questo modo non si rischia di incappare nella procedura di infrazione europea, che sarebbe probabilmente scattata davanti a una lacuna.

Nei giorni scorsi, ad alimentare i dubbi sulla titubanza del Quirinale e sulla possibilità che ci fossero profili di incostituzionalità era stato anche il deputato di Azione Enrico Costa. Che su X aveva scritto: "28 giorni fa è stato approvato definitivamente dal Parlamento il ddl Nordio, con l'abrogazione dell'abuso in ufficio. Non è ancora in Gazzetta Ufficiale".

La possibilità che anche all'interno della stessa maggioranza ci fossero malumori a riguardo è per molti diventata certezza quando sul post è apparso anche il "Mi piace" del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Che poi però si è affrettato a chiarire di aver spesso apprezzato le riflessioni garantiste del deputato di opposizione e di non aver avuto alcuna intenzione di attaccare il capo dello Stato. "Non attaccherei mai Mattarella, che considero un pilastro della nostra nazione, non solo per il ruolo istituzionale che riveste in questi anni ma per la sua storia e per l’amicizia che mi lega a lui", ha scritto.

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