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Mattarella incontra il nuovo ambasciatore russo e ribadisce la condanna dell’Italia alla guerra

Si chiama Alexey Vladimirovich Paramonov e succede a Sergey Razov come ambasciatore della Federazione russa a Roma. Il presidente della Repubblica lo ha incontrato oggi al Quirinale e ha ribadito la condanna dell’Italia alla guerra in Ucraina.
A cura di Annalisa Girardi
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Sergio Mattarella oggi ha ricevuto il nuovo ambasciatore della Russia al Quirinale. E, come al suo predecessore, ha ribadito la totale condanna alla brutale invasione dell'Ucraina. Alexey Vladimirovich Paramonov succede a Sergey Razov, che è stato ambasciatore della Federazione russa per ben dieci anni ed era quindi in carica quando è scoppiata la guerra. Nella nota diffusa dal Quirinale si legge che Mattarella, incontrando il nuovo funzionario russo, abbia sottolineato come l'aggressione di Mosca rappresenta "una gravissima violazione del diritto internazionale, nonché della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina".

Paramonov, prima del nuovo incarico, era console a Milano. Classe 1962, già direttore del dipartimento Europa del ministero degli Esteri, allo scoppio della guerra in Ucraina aveva parlato di "conseguenze irreversibili" nel caso in cui Roma avesse adottato nuove sanzioni nei confronti di Mosca. E aveva parlato dell'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini come di un "falco" responsabile di una campagna antirussa in Italia.

Lo stesso Razov, del resto, non aveva risparmiato attacchi al governo italiano. E dell'attuale ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva detto che stesse cercando di "demonizzare" la Russia. Prima di lasciare l'incarico, in un'intervista con l'Adnkronos, Razov aveva ammesso che i rapporti tra i due Paesi fossero "lontani dalla normalità" e aveva auspicato a un ritorno degli "standard storici". Per poi augurare successo al suo predecessore nel portare avanti coerentemente le politiche del Cremlino.

Razov ha anche ricordato di aver organizzato visite di tre presidenti del Consiglio in Russia, di diversi ministri e parlamentari. Non solo: durante il suo mandato Vladimir Putin è venuto tre volte nel nostro Paese. "Tutto nella vita ha un inizio e una fine. L’incarico all'estero sta per finire. Il tempo è volato molto velocemente, come accade quando si svolge un lavoro interessante in un luogo interessante. In questi anni di vita dell'Italia e della Russia, nelle nostre relazioni bilaterali ci sono stati molti eventi memorabili. L'unico rammarico è che nell'ultimo anno e mezzo le nostre relazioni, per ragioni ben note, si sono deteriorate", ha concluso l'ormai ex ambasciatore.

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