Mattarella firma la legge sulla Gpa reato universale, il testo in Gazzetta ufficiale lunedì: cosa cambia
Il Presidente della Repubblica Mattarella promulga la legge sulla Gpa reato universale, varata il 16 ottobre scorso dalle Camere. Mattarella ha firmato la legge il 4 novembre scorso prima di partire per la Cina e il testo sarà in Gazzetta ufficiale lunedì.
Per la firma il Capo dello Stato si è preso praticamente un mese, utilizzando quasi tutti i 30 giorni consentiti al Colle per esaminare a fondo la norma. Segno che il Capo dello Stato nutre forti dubbi nei confronti della legge Varchi, che vuole punire chi ricorre alla gestazione per altri anche all'estero, in Paesi in cui la norma è perfettamente regolarizzata.
Il Presidente della Repubblica proprio ieri ha detto di essersi spesso trovato a promulgare leggi che ritiene sbagliate, per non invadere le prerogative della Corte Costituzionale, deputata a sciogliere eventuali dubbi sulle norme. Pur non avendo elencato le leggi che considera "sbagliate", è chiaro il riferimento del Capo dello Stato all'autonomia differenziata, legge parzialmente bocciata dalla Consulta, e alla Gpa reato universale: per entrambi i provvedimenti, come avvenuto in altri casi, Mattarella ha aspettato fino all'ultimo momento utile per firmare, lasciando intendere di non aver condiviso il contenuto delle norme.
Cosa cambia con la legge sulla Gpa reato universale
La legge sulla Gpa reato universale punisce il ricorso alla gestazione per altri, anche se la pratica viene attuata all'estero in Paesi in cui è legale. La procedura è già vietata in Italia dal 2004, ma ora viene punita anche se commessa in un Paese in cui è ammessa: si rischia il carcere fino a due anni e una sanzione massima di un milione di euro.
Il testo è composto da un solo articolo, che modifica l'articolo 12 della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita che, al comma 6, dice: "Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro". A questa disposizione è stato aggiunto un paragrafo per cui "se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all'estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana".