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Mattarella difende il diritto d’asilo: “È un principio previsto dalla nostra Costituzione”

Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla 17° edizione degli Stati generali della diplomazia in corso alla Farnesina, ha difeso il diritto d’asilo riconosciuto dagli articoli 10 e 11 della Costituzione.
A cura di Giulia Casula
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Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla diciasettesima edizione degli Stati generali della diplomazia in corso alla Farnesina, ha difeso il diritto d'asilo, ricordando che si tratta di un principio previsto dalla nostra Carta costituzionale.

"Nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11" è compreso il "diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l'esercito delle libertà democratiche", ha sottolineato.

I "drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte", ha detto il capo dello Stato.

Parlando di migrazioni, Mattarella ha detto di trovarci di fronte "al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso".

Così,  "divisioni e fratture profonde si moltiplicano", ha avvertito. "Viene spontaneo chiedersi quale posto abbia la diplomazia in questo contesto, rispetto ad atteggiamenti e a forze – anche di natura non statuale – che si propongono di intaccare la cornice di norme e principi statuiti per assicurare ai membri della comunità internazionale interazioni stabili e ordinate secondo regole riconosciute è valido per tutti", ha aggiunto.

In un passaggio del suo intervento, secondo alcuni il capo dello Stato si sarebbe riferito velatamente al patron di Tesla Elon Musk, in particolare quando ha sottolineato che "non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di competere e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei loro cittadini. Tema che appare di rinnovata attualità a fronte di operatori internazionali – qui alcuni vi leggerebbero il rimando a Musk – svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica".

Il presidente si concentrato poi sulla situazione in Medio Oriente, ribadendo che "la prospettiva di futuro risiede nella soluzione a due Stati". Questo obiettivo è "privo di alternativa, come hanno ricordato i Ministri della regione intervenuti alla Conferenza dei Dialoghi Mediterranei, prezioso foro sviluppato dalla Farnesina, non solo di dialogo ma anche di tessitura di relazioni e rapporti che possono contribuire a maggiore comprensione, a scenario di stabilizzazione in una regione così complessa", ha aggiunto.

Secondo il capo dello Stato, che ha rinnovato l'appello per la liberazione degli ostaggi israeliani, "perseguire l'obiettivo, ravvicinato, della statualità palestinese significa offrire al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro, irrinunciabile condizione anche per una finalmente solida garanzia di sicurezza per Israele", ha concluso.

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