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Maternità surrogata, commissione Ue: “L’Italia tuteli tutti i bambini, anche quelli nati con Gpa”

La maternità surrogata è un tema che spetta agli Stati membri, e dall’Ue non arriveranno linee guida. Ma tutti i Paesi devono rispettare i diritti umani, e “tutti i bambini indistintamente hanno gli stessi diritti”. Lo ha ricordato una portavoce della Commissione europea.
A cura di Luca Pons
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L'Italia può seguire la linea che preferisce per quanto riguarda la gestazione per altri (Gpa), anche chiamata ‘maternità surrogata', perché il diritto di famiglia è di competenza dei singoli Stati membri nell'Ue. Tuttavia, deve anche ricordare che tutti i Paesi hanno l'obbligo di rispettare i loro obblighi dettati dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. E questo include anche i diritti dei bambini. A dirlo è stata una portavoce della Commissione europea, interpellata da LaPresse sul dibattito nato in Italia attorno alla proposta di rendere la Gpa un "reato universale", punito con il carcere da tre mesi a due anni e con una sanzione fino a un milione di euro.

Pochi giorni fa, il testo è stato approvato dalla Camera, che ha invece bocciato un emendamento di Riccardo Magi (+Europa) che proponeva di puntare sulla Gpa solidale. Dal voto sull'emendamento si è tirato fuori il Pd di Elly Schlein, che non ha una posizione unica sul tema e si è attirato alcune critiche dall'opposizione.

Per chi sostiene che l'Italia dovrebbe andare verso la Gpa solidale, o che comunque il governo Meloni sbagli a seguire una linea dura che punisce e discrimina soprattutto le famiglie Lgbt, non arriverà un aiuto diretto dalla Commissione europea. La portavoce, infatti, ha confermato che "la Commissione non ha preso in considerazione nessun tipo di linee guida al riguardo", dato che "la maternità surrogata è di competenza degli Stati membri" e questi decidono in autonomia "su questioni quali l'opportunità o meno di regolamentare o vietare la maternità surrogata nel loro territorio".

C'è, però, una linea che va tenuta a mente e da non superare: quella dei diritti umani. "Nell'applicare il loro diritto nazionale, gli Stati membri devono rispettare i loro obblighi ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo come interpretata dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, anche nei casi di maternità surrogata", ha ricordato la portavoce. "Tutti i bambini indistintamente hanno gli stessi diritti".

Utilizzando il pretesto della Gpa, a marzo il centrodestra aveva bocciato la proposta di regolamento europeo sul certificato di filiazione, che avrebbe permesso di riconoscere come genitori le coppie che sono già legalmente considerate genitori in un altro Stato Ue. Insomma, facilitare le procedure per le coppie Lgbt, tra le altre cose. Su questo rifiuto poche settimane fa la stessa Commissione europea ha risposto, sottolineando che la Gpa non ha nulla a che fare con il dibattito sui diritti dei figli delle coppie Lgbt.

Oggi in Italia non c'è una norma che regoli le coppie omogenitoriali con un figlio. In alcuni casi, a discrezione del Comune, i genitori vengono riconosciuti come tali. Quando si tratta di due uomini, però, è certo che questi abbiano fatto ricorso alla Gpa, e quindi è semplice per le Procure intervenire e chiedere di cancellare questi riconoscimenti. In alcuni casi, come a Padova poco più di un mese fa, le Procure contestano anche le registrazioni che si riferiscono a coppie di due donne.

La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che le autorità italiane non hanno l'obbligo di registrare i figli nati da maternità surrogata, poiché le coppie possono ricorrere all'adozione. Tra una sentenza e l'altra, però, resta il fatto che in Italia manca completamente una legge sul tema, e che il governo Meloni non sembra intenzionato a scriverne una.

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