Maternità surrogata, certificati bimbi nati con Gpa non possono essere registrati: sentenza della CEDU
La Corte europea dei diritti umani ha dato torto alle famiglie arcobaleno sulla Gpa. La CEDU ha dichiarato inammissibili una serie di ricorsi contro l'Italia di coppie dello stesso sesso che chiedevano di condannare il Paese perché non permette di trascrivere all'anagrafe gli atti di nascita legalmente riconosciuti all'estero per bambini nati usando la maternità surrogata. La stessa decisione è stata presa anche per il ricorso di una coppia eterosessuale.
La Corte in una nota ha motivato così la sua decisione. "Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali – osservano i giudici di Strasburgo – non si è scontrato con un'impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l'opzione dell'adozione e non l'avevano utilizzata".
La sentenza ha avuto subito delle ripercussioni in Italia. "La Corte Europea dei diritti dell'Uomo ribadisce la legittimità dell'Italia a rifiutare la trascrizione del rapporto di filiazione riconosciuto all'estero a causa dell'accesso a una pratica vietata nella nostra nazione. Una sentenza importante quella della Cedu che ci soddisfa in pieno, soprattutto nelle motivazioni che ricalcano quanto il governo Meloni sta ripetendo da mesi sia sulla legittimità del divieto di utero in affitto, sia nella illegittimità dei registri delle coppie cd omogenitoriali", ha dichiarato il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli, che sostiene la proposta della maggioranza sulla Gpa reato universale, che lunedì 19 giugno ha iniziato il suo iter parlamentare.
"La possibilità di optare per l'adozione del figlio del partner che è genitore biologico non è negata perché in quel caso prevale il diritto del minore a veder mantenuto il rapporto affettivo già consolidato senza che si violi il proprio diritto al legame con il genitore biologico. Al centro infatti rimane il concetto di tutela dei diritti del minore che prevale sempre: nel sapere dove viene, nel non essere considerato alla stregua di un prodotto, nell'avere una mamma ed un papà, a vedersi tutelato quando uno dei due manca. Questa tutela del diritto del minore ci rende ancor più determinati nella battaglia per l'utero in affitto reato universale", ha aggiunto l'esponente Fdi.
La reazione della ministra Roccella
"Oggi la Corte europea dei Diritti dell'uomo ha bocciato i ricorsi di coppie italiane omo ed eterosessuali che lamentavano la mancata trascrizione nel nostro Paese di atti di nascita esteri di bambini nati con l'utero in affitto. Secondo la corte di Strasburgo, il rapporto dei bambini con il partner del genitore biologico avrebbe potuto essere pienamente garantito dalle regole italiane sull'adozione, ed è responsabilità delle coppie non avervi fatto ricorso. È quello che diciamo da tempo, soprattutto dopo le recenti sentenze della Cassazione e della Corte costituzionale in materia, eppure abbiamo dovuto subire molti attacchi e soprattutto ascoltare tante bugie sulla pelle dei bambini", ha scritto su Facebook la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
"Tutti i bambini in Italia – ha aggiunto – hanno tutti i diritti, come sanno bene le mamme single e come oggi ancora una volta è stato riconosciuto in Europa. Dopo la sentenza di oggi le bugie avranno fine?".