Mascherine al chiuso, Speranza conferma l’obbligo: “Presto per aprire questa discussione”
Dal 28 giugno in Italia non esisterà più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, ma al momento è ancora presto per aprire una discussione sull’utilizzo delle mascherine al chiuso. A dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato durante Sky Tg24 Live In. Speranza risponde a una domanda sull’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, sostenendo che prima bisognerà mettere “davvero sotto controllo questa epidemia, oggi siamo in una fase diversa. I numeri vanno meglio, sono incoraggianti, non sono paragonabili ai giorni più complicati, ma dobbiamo tenere altissimi livelli d’attenzione. Non è il momento per aprire la discussione sulle mascherine al chiuso”. Il ministro della Salute prende a esempio quanto avviene in Israele: “L’unico Paese che l’ha fatto è Israele e la mascherina al chiuso verrà ripristinata”.
La discussione, quindi, verrà riaperta solamente più avanti. Il che potrebbe voler dire continuare a usare le mascherine ancora a lungo, forse per tutto il 2021: “Questo del 2021 significa i prossimi mesi, non spaventa. Penso che la mascherina al chiuso sia ancora indispensabile per questa fase, all’aperto abbiamo fatto questo passo in più ma va portata sempre con sé e utilizzata quando necessario”. Il ministro della Salute argomenta: “Il costo della mascherina è un costo relativo. In alcuni Paesi, nella fase precedente al Covid, soprattutto orientali, c’era un utilizzo della mascherina molto più significativo. Abbiamo pagato il prezzo mesi fa di restrizioni molto dolorose, abbiamo dovuto chiudere le scuole che per me è il prezzo più alto. Rispetto a tutti quei prezzi che abbiamo pagato indossare la mascherina è un prezzo marginale, abbiamo fatto un passo in più all’aperto ma ora non abbiamo ulteriore fretta di fare troppi passi”.
Resta il rischio della diffusione della variante Delta in Italia, comunque meno predominante di quanto non sia stato riportato da alcuni studi, secondo Speranza: “Il riscontro è basso, ma abbiamo un’aspettativa di un dato significativamente più alto e dobbiamo essere preoccupati per fronteggiare questa insidia”. Ora la priorità è quella di “completare le vaccinazioni con prima e seconda dose”, per il ministro: “Poi la comunità scientifica ci darà elementi di certezza, è molto probabile che ci sarà bisogno di una terza dose. Noi ci stiamo già organizzando, provvedendo ad acquisti condivisi con l'Ue". Infine Speranza risponde a una domanda sull’ipotesi che venga spostata la finale degli Europei, prevista a Londra: “Io credo che se i numeri della Gran Bretagna continuano a crescere le parole di Draghi sono di buon senso. L'11 luglio è una data ancora piuttosto distante e quindi ci sarà tutto il tempo per le attività competenti per verificare e fare tutte le valutazioni del caso”.