“Mascherine a scuola è decisione politica e non scientifica”, dice il sottosegretario Costa
"L'obbligo di mascherina a scuola non credo sia una scelta prettamente scientifica, ma è più un'interpretazione politica". A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervistato da Rainews24. L'esponente di "Noi con l'Italia" aggiunge che l'obiettivo del governo che "non si può fallire" è ricominciare il nuovo anno scolastico in presenza e senza mascherina.
Secondo il sottosegretario, quindi, "ci sono le condizioni per togliere le mascherine durante le attività didattiche, ma il governo ha sensibilità diverse". Finora, quindi, ha prevalso la linea di tenere i dispositivi di protezione fino alla fine dell'anno scolastico, esami di maturità e terza media compresi, anche se nella maggioranza si ragiona se fare marcia indietro e garantire il "liberi tutti" dopo il 15 giugno.
Per Costa, poi, i contagi Covid stanno scendendo perché "siamo di fronte ad una popolazione che per il 92% è vaccinata. Contestualmente c'è anche l'allentamento delle misure restrittive, ma questo è stato possibile grazie al piano di vaccinazione e alla responsabilità dei cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale". Ma il sottosegretario avverte che il prossimo ottobre ci potrebbe essere una nuova ondata pandemica. Tuttavia "rispetto a un anno fa lo scenario è cambiato ed è più tranquillo. In ogni caso dobbiamo comunque farci trovare pronti nell'eventualità ci fosse bisogno di un nuovo intervento sulla campagna vaccinale o su altre misure".
Quanto al vaiolo delle scimmie Costa riporta quanto dichiarato dall'Istituto superiore di sanità, secondo cui il nostro Paese ha la disponibilità di oltre 5 milioni di dosi di vaccino antivaiolo. "Quindi – spiega- siamo preparati eventualmente nel procedere qualora ve ne fosse la necessità". Secondo il sottosegretario, però, non si tratta di un'emergenza, ma solo una situazione da tenere sotto controllo, anche grazie a una task force creata all'Istituto superiore di sanità e in collaborazione con le Regioni e l'Ue. Per questo respinge ogni paragone con il Covid e ricorda che la malattia non colpisce tutta la popolazione, perché "chi è stato vaccinato contro il vaiolo, circa il 40% della popolazione, ha già una protezione indicativamente dell'85%".