Mascherina a scuola, i presidi pensano alla sospensione e al 5 in condotta per chi non la indossa
A ormai poche settimane dall'inizio delle lezioni, continua il dibattito sulle misure di sicurezza più idonee per il ritorno degli studenti nelle classi, dopo mesi di lezioni online e didattica a distanza. Il nodo centrale riguarda proprio l'uso della mascherina nelle aule: il comitato tecnico scientifico ha chiarito che non potranno essere utilizzate quelle di stoffa, lavabili e riutilizzabili, ma saranno solo consentite quelle chirurgiche. Non spetterà però alle famiglie acquistarle: saranno infatti fornite gratuitamente dagli istituti. E intanto i presidi si dividono sulla linea da adottare: è giusto imporre sanzioni disciplinari per gli studenti che non la indossano?
Mentre il commissario straordinario, Domenico Arcuri, ribadisce che verranno inviate alle scuole circa 11 milioni di mascherine chirurgiche, di misure diverse in modo da adattarle a studenti e alunni di tutte le età, alcuni presidi pensano a come far rispettare le regole. Le mascherine saranno distribuite ai ragazzi e alle ragazze ogni mattina all'ingresso: questo processo andrà organizzato in modo da non creare assembramenti. Ma ciò su cui stanno ragionando gli istituti riguarda piuttosto il come far rispettare le regole, quest'anno ancora più importanti vista l'emergenza coronavirus.
Sono molte le scuole che stanno riscrivendo il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti disciplinari, prima dell'inizio ufficiale dell'anno scolastico. E come spiega Repubblica, alcuni presidi starebbero pensando di imporre sanzioni disciplinari, ad esempio il 5 in condotta, per chi non si attiene alle misure anti-contagio e non indossa la mascherina. "Anche noi abbiamo aggiunto sanzioni, sino alla sospensione, per chi infrange le misure anti-Covid, le stesse previste per qualsiasi azione pericolosa che possono commettere gli studenti, per un cazzotto piuttosto che una spinta. Poi è chiaro, ci sarà una gradualità, ma il ragazzo che non la indossa in modo provocatorio, il negazionista sarà allontanato dalla scuola", racconta il preside dell'istituto Salvemini (Bologna), Carlo Braga.
La logica delle loro argomentazioni è questa: se una persona viene multata sull'autobus quando non indossa la mascherina, perché non ci dovrebbero essere conseguenze per chi infrange le regole anche a scuola? Ma non tutti sono sulla stessa linea: il preside del Volta di Milano, Domenico Squillace, spiega: "Conosco il dibattito tra colleghi, ma se imbocchiamo la strada delle punizioni non andremo da nessuna parte"