video suggerito
video suggerito

Marzabotto, Mattarella e Steinmeier alla commemorazione dell’eccidio nazista, ma Meloni non si vede

Polemiche dopo la commemorazione della strage di Marzabotto: partecipano il Presidente della Repubblica Mattarella e il suo omologo tedesco Steinmeier, ma la premier Meloni diserta l’appuntamento.
A cura di Annalisa Cangemi
133 CONDIVISIONI
Immagine

Alla commemorazione per gli ottanta anni dell'eccidio del 1944 di Marzabotto erano presenti oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo tedesco Franz Walter Steinmeier. Ma non ha partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E la sua assenza ha suscitato polemiche.

Come rappresentante del governo c'era in sua vece il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha incontrato e salutato rappresentanti dei familiari e degli ultimi superstiti dell'eccidio compiuto 80 anni fa. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 la strage causò la morte di 770 civili tra cui donne, bambini e anziani nei territori tra i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno.

La scelta di Giorgia Meloni di disertare la commemorazione è stata notata da diversi esponenti dell'opposizione: "A Marzabotto alla commemorazione della strage nazifascista in cui furono trucidati 770 civili erano presenti il Presidente della Repubblica Italiana Mattarella e il Presidente della Repubblica federale tedesca Steinmeier. Mancava la Presidente Meloni. Non servono altri commenti", ha scritto sui social la dem Alessia Morani.

"Oggi è l’anniversario della strage di Marzabotto, compiuta 80anni fa dai nazisti, complici i fascisti. Il presidente della Repubblica, Mattarella va sul luogo della strage con il presidente della Repubblica tedesca per commemorarla. Meloni e La Russa riusciranno a dire qualcosa?", ha scritto provocatoriamente su X l'ex parlamentare forzista Elio Vito.

Cosa hanno detto a Marzabotto Mattarella e Steinmeier

"Signore e Signori, è un cammino difficile venire come Presidente Federale tedesco in questo luogo dell'orrore e parlare a Voi. Ma sono profondamente grato per il Vostro invito, stimate cittadine e stimati cittadini di Marzabotto e dei comuni limitrofi. E ringrazio Lei, caro Presidente Sergio Mattarella, per la possibilità di percorrere anche oggi assieme questo cammino, di essere venuti assieme qui dopo la Sua visita di Stato in Germania", ha affermato il Steinmeier.

"Le parole in questo luogo si fanno piccole, non bastano per descrivere quanto accade qui a Monte Sole ottanta anni fa: così tanta crudeltà, così tanta sofferenza, così tanto dolore", ha detto il presidente tedesco nel suo intervento a Marzabotto. Parlando in italiano, ha ricordato come che in questi luoghi le SS "volevano molto più della vendetta, erano spinti dalla volontà di sterminio".

"In qualità di Presidente federale tedesco, mi trovo oggi davanti a voi e non provo altro che tristezza e vergogna. Mi inchino ai morti. Vi chiedo perdono oggi a nome del mio Paese", ha detto ancora Steimmeier. "Le vittime e voi, discendenti e parenti, avete il diritto di essere ricordati. Nelle vostre famiglie, il ricordo continua a vivere, il dolore, l'orrore continua a vivere, l'ho appena sentito in una conversazione con alcuni di voi. Quello che mi avete detto mi ha davvero commosso. Tutta la zona qui a Monte Sole porta ancora oggi cicatrici profonde e visibili. E lo so: il dolore è ancora più grande perché la maggior parte dei crimini non sono mai stati espiati. Questa è la seconda colpa che incorriamo noi tedeschi".

"Quasi ottocento le vittime, uccise tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzane Morandi. Quasi duecento i bambini – ha ricordato il Capo dello Stato Mattarella – Marzabotto e Monte Sole sono simbolo tra i più sconvolgenti della strategia di annientamento che accompagnò la volontà di dominio, il mito razziale, la sopraffazione nazionalista, insomma quell'impasto ideologico che sospinse il nazismo – e i loro complici, tra cui il regime fascista – a perseguire il catastrofico progetto di conquistare l'Europa e svuotarla della sua storia. In queste terre, tra i fiumi Setta e Reno, si compì l'eccidio di civili più grande e spietato tra quelli perpetrati nel nostro Paese durante la guerra. Queste terre hanno conosciuto il terrorismo delle SS e dei brigatisti neri fascisti. Non c'erano ragioni militari che potessero giustificare tanta crudeltà".

"In questa giornata, alla presenza del Presidente Steinmeier, possiamo affermare, con le parole pronunciate dal Presidente Rau nel 2002, che Marzabotto è divenuto luogo che non separa più tedeschi e italiani ma li unisce", ha detto Mattarella.

"È accaduto, può di nuovo accadere, ci ammonì Primo Levi. Può accadere se dimentichiamo, ma oggi i conflitti in atto, i luoghi di sofferenza dove il diritto umanitario internazionale non trova applicazione ci richiamano alla responsabilità di non essere ciechi, addormentati né immemori", ha sottolineato il Capo dello Stato, che ha aggiunto: "Siamo qui per chinare insieme il capo davanti a tante vite crudelmente spezzate, per riempire con i sentimenti più intensi di solidarietà quelle voragini che la disumana ferocia nazifascista ha aperto in queste terre, in queste comunità. Siamo qui per ricordare, perché la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell'abisso. La barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana".

Elly Schlein presente alla commemorazione a Marzabotto

La segretaria del Pd Elly Schlein, al contrario della premier, ha partecipato all'evento di oggi: "La memoria comporta una responsabilità, la responsabilità di ricordare e trarre insegnamento per dire mai più. I nazionalismi, purtroppo tornano a produrre guerre anche oggi", ha detto al termine della commemorazione.

È stata "importantissima e toccante la presenza e i discorsi dei due presidenti Mattarella e Steinmeier a 80 anni da quello che è il più efferato eccidio visto da questo Paese con quasi 800 vittime comprese donne bambini, anche piccolissimi, persone con disabilità, religiosi. La disumana ferocia. Siamo vicini ai familiari dei superstiti a familiari dei superstiti che ancora ricordano con grande dolore".

A giudizio della leader democratica, "la memoria comporta una responsabilità, la responsabilità di ricordare e trarre insegnamento per dire mai più. I nazionalismi – ha ribadito – purtroppo tornano a produrre guerre anche oggi e l'Unione Europea nasce dalle ceneri di due devastanti guerre mondiali causate dai nazionalismi. Quindi ho trovato importante anche il riferimento a questa responsabilità che comporta la memoria di Monte Sole oggi per dire basta ai nazionalismi, all'odio, alla discriminazione e a quello che il nazismo e il fascismo insieme qui hanno prodotto".

133 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views