Martone e gli altri “figli di”: quando la meritocrazia è una promessa non mantenuta
Che la meritocrazia e la trasparenza non fossero il core business del sistema Italia lo si sapeva e come. Nepotismi, clientelismo e raccomandazioni si annidano in ogni angolo del settore pubblico, anche dove non te l'aspetti. E' il caso, ad esempio, del Civit, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza a e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, creata nel 2009 nell'ambito del progetto riformatore del Ministro Brunetta, quello della lotta ai fannulloni e della valorizzazione della meritocrazia. Ma l'Italia, si sa, è il Paese del paradosso. E allora capita che la Commissione indipendente sulla trasparenza non solo non sia indipendente, ma non sia neanche trasparente.
"Sembrava una cena tra amici"- Come spiega l'inchiesta di Repubblica.it, il Civit è partito sin dall'inizio col piede sbagliato. L'ex commissario Pietro Micheli rivela che, dei 5 commissari di tale istituzione, "uno (Patroni Griffi) era stato il capo di gabinetto del Ministro, un altro (Luciano Hinna) consulente del Ministro; un altro (Antonio Martone) era un grande amico del Ministro. Il segretario generale, poi, era la vice capo gabinetto del Ministro. Ma, allora, l'indipendenza della Commissione? "A un certo punto sembrava di andare a cena tra amici alla trattoria"- scherza Micheli ai microfoni di Repubblica.it.
La ricca (e sospetta) consulenza di Martone junior- Presidente del Civit diventa Antonio Martone. E proprio in quello stesso periodo (luglio 2009), come spiega Pietro Ichino, l'allora Ministro Brunetta assegna una ricca consulenza indovinate a chi?A Michel Martone, figlio di Antonio. Sì, proprio quel Michel Martone che oggi è viceministro al lavoro e che è tristemente noto alle cronache per le sue uscite fuori luogo, tipo quella sui fuori corso sfigati. Insomma il papà presiede la Commissione di controllo, il figlio è consulente del ministero da controllare. La cosa simpatica, però, riguarda il tema della consulenza: valutazione degli aspetti giuridici della digitalizzazione del settore pubblico di Paesi terzi. Si tratta di un ambito nel quale Martone junior sembra avere poca esperienza, ma questo non costituisce assolutamente un problema. Papà Martone, ai microfoni di Repubblica.it, cerca di barcamenarsi per dare una spiegazione plausibile alla consulenza, a quanto pare non trovandola:
Lui andò lì gratis, poi Brunetta a un certo punto per dargli qualcosa gli diede questa consulenza per quanto riguardava il problema dell'informatizzazione. Era una cosa che stavano facendo. Ma probabilmente Michel s'è occupato pure di questo, però non è che è andato… sennò avrebbe detto no. Questa è stata una forma perché non c'era altra soluzione per compensarne in parte il contributo.
50mila euro a un assistente del Ministro Rotondi- Ichino, poi, spiega che uno dei primi atti del Civit è stato quello di dare una bella consulenza (50mila annui) a un assistente del Ministro Rotondi. Oggetto della consulenza: redigere una relazione sull'attività del Civit, beneficiario: Augusto Pistolesi, nel cui curriculm, oltre a un'esperienza decennale come consigliere comunale di Avellino, c'è poco altro. Il Civit, in parole povere, fa scegliere l'autore della relazione sul proprio operato dal Ministro destinatario della stessa relazione. Indipendenza non pervenuta, trasparenza idem. Martone senior ha poi assicurato che da allora la Commissione è stata più attenta a queste trappole e "quando ci serviva un profilo abbiamo messo un annuncio sul sito". Il problema, però, non sembra risolto. Oggi, ad esempio la dottoressa Germana Panzironi siede nel comitato tecnico nel Civit, pur essendo e consigliere giuridico. alla funzione pubblica. Aspettando la trasparenza, l'integrità e la meritocrazia.