Marta Fascina è stata sentita come testimone nel caso del “testamento colombiano” di Berlusconi
Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi fino alla sua morte avvenuta lo scorso giugno, è stata sentita come testimone nel caso del presunto testamento colombiano dell'ex presidente del Consiglio. Lo riporta il Corriere della Sera. La deputata di Forza è stata ascoltata dal procuratore di Milano, Marcello Viola, che indaga sulla vicenda: al centro dell'inchiesta c'è Marco Di Nunzio, imprenditore torinese in Colombia, che lo scorso settembre ha depositato presso un notaio di Napoli un presunto testamento del Cavaliere.
Secondo quanto riporta il quotidiano, Di Nunzio non sarebbe indagato solo per falso in testamento e tentata truffa, ma anche per aver provato a estorcere denaro ai figli di Berlusconi. Secondo il documento in possesso dell'imprenditore, l'ex presidente del Consiglio nel 2021 – precisamente il 21 settembre di quell'anno – gli avrebbe destinato davanti a un notaio di Cartagena 26 milioni di euro, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e soprattutto il 2% di Fininvest.
Ma secondo l'ambasciata italiana Berlusconi non sarebbe mai entrato in Colombia, tantomeno il 21 settembre del 2021. Di Nunzio, in risposta, avrebbe presentato dei documenti per provare che il Cavaliere non risulterebbe sui normali registri frontalieri in quanto sarebbe entrato in Colombia via mare: si tratterebbe di due fatture derivate da acquisti fatti quel giorno – dei quadri di Botero e uno smeraldo – così come l'esito negativo di un tampone molecolare.
Proprio su quel 21 settembre 2021 è stata sentita Fascina. Il procuratore e la pm Roberta Amadeo le hanno chiesto se ricordasse dove fosse Berlusconi quel giorno e se l'ex presidente del Consiglio fosse mai stato in Colombia. Un'ipotesi che la deputata ha escluso. Fascina avrebbe anche portato la copia di un'agenda in cui erano segnati gli impegni di Berlusconi per quel giorno, a prova di dove fosse e cosa avesse fatto.
Insomma, la testimonianza di Fascina sarebbe un ulteriore tassello – che la Procura sta inserendo nel quadro generale – per dimostrare come stanno realmente le cose rispetto al racconto di Di Nunzio e al testamento colombiano.