Marta Fascina dice che Berlusconi ha fatto finire la Guerra Fredda
Marta Fascina, deputata di Forza Italia e compagna di Silvio Berlusconi, ha tessuto le lodi del presidente del suo partito in un'intervista al quotidiano Libero . Tra i suoi "innumerevoli successi" ha citato "aumento delle pensioni minime, abolizione dell'Ici sulla prima casa, riduzione drastica dell'immigrazione clandestina" e anche "l'accordo Nato-Russia a Pratica di Mare, che ha posto di fatto fine alla Guerra Fredda". Questi accordi, che Fascina ha definito "vero e ineguagliabile miracolo di politica estera", furono firmati il 28 maggio 2002 dal presidente russo Vladimir Putin e dal presidente statunitense George W. Bush. La firma avvenne nella base dell’aeronautica militare italiana di Pratica di Mare, vicino a Roma, e fu promossa proprio da Berlusconi, allora presidente del Consiglio. Fu il culmine di anni di avvicinamento tra la Russia e le potenze occidentali, sia dal punto di vista militare che commerciale.
Negli scorsi mesi, a causa della vicinanza con il presidente russo e di alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina, Berlusconi è stato accusato di essere filo-putiniano. Fascina su questo ha risposto senza mezzi termini: come si può pensare che Berlusconi "possa voltare le spalle all'Occidente, alla Nato, all'Unione europea?". Il suo filoputinismo "non è stato altro che il tentativo, straordinario per quanto non riuscito fino in fondo a causa di errori di altri, di avvicinare, attraverso Putin, la Federazione Russa al mondo ovvidentale, sottraendola all'egemonia neoimperialista della Cina comunista".
In tema di guerra Fascina, che in questa legislatura è stata segretaria della Commissione Difesa della Camera, rilancia il ruolo dell'Italia come mediatrice: "Putin e Zelensky dovrebbero arrivare a sedersi a un tavolo unitamente a soggetti mediatori come – perché no? – la nostra Italia, paese da sempre costruttore di ponti e fautore di dialogo. La diplomazia deve prevalere".
Chi ha lasciato Forza Italia ha tradito Berlusconi
La deputata ha parlato poi dei ‘fuoriusciti' da Forza Italia, che hanno lasciato il partito negli scorsi mesi. In particolare Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, che sono passate ad Azione, partito di Carlo Calenda, e Renato Brunetta, che a sua volta ha lasciato Forza Italia dopo anni di militanza. "Hanno per anni ricevuto incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi, e oltre all'incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato una grave irriconoscenza umana e politica nei confronti di chi politicamente li ha creati", ha detto Fascina, che ha firmato una proposta di revisione costituzionale per impedire i "cambi di casacca" in Parlamento: "Chi è eletto sotto le insegne di un partito e poi, per ragioni più o meno comprensibili, decide di cambiare idea, deve avere il coraggio di dimettersi e di lasciare il Parlamento".
Ora Carfagna e Gelmini saranno candidate "con partiti guidati da ex segretari del Pd o europarlamentari eletti sotto le insegne del Pd", rispettivamente Matteo Renzi e Calenda, alleati alle urne, "dunque ogni voto dato loro è un voto regalato alla sinistra". Brunetta, invece, ha annunciato che non si ricandiderà.
Caduta di Draghi è colpa dei Cinque Stelle
Fascina ripercorre anche la caduta del governo Draghi, dando la responsabilità al Movimento 5 Stelle. Il 14 luglio, quando al Senato si votava per l'approvazione del Dl Aiuti, i senatori del Movimento erano usciti dall'aula rifiutando di votare. Sei giorni dopo, il Senato aveva votato sulla fiducia al governo Draghi. A quel punto non solo i Cinque Stelle, ma anche Lega e Forza Italia avevano lasciato l'aula.
Secondo la ricostruzione di Fascina, i due partiti di centrodestra avevano "rilanciato il patto di governo chiedendo al premier di dare vita a un esecutivo che potesse durare fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i grillini che si sono dimostrati del tutto irresponsabili e inaffidabili". Tuttavia Draghi, "forse dietro una suicida pressione del Pd", ha scelto di mandare avanti il governo "ancora con i ministri e i sottosegretari dei 5 Stelle e sostenuto dalla sola sinistra. A quel punto il Pd ha cercato fino all'ultimo di creare le condizioni per una nuova maggioranza giallorossa a guida Draghi; operazione di palazzo per fortuna fallita".
Il prossimo governo sarà credibile grazie a Berlusconi
Guardando al futuro, invece, Fascina commenta il ruolo che Forza Italia potrà esercitare nella prossima legislatura: sarà "determinante e incisiva nella maggioranza di centrodestra che emergerà dalle urne", e continuerà a portare avanti "le sue storiche battaglie contro l'oppressione fiscale, l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica", problemi che "solo una forza moderata, equilibrata, riformista e liberale, atlantista ed europeista come la nostra può sanare". Meloni e Salvini non saranno un problema, anzi, in quanto "storici e leali alleati di Forza Italia", un'alleanza di centrodestra che è "forte, coesa e apprezzata dal popolo italiano".
Per quanto riguarda la credibilità del prossimo governo in Europa, non ci sarà problema: "Forza Italia, con la leadership del nostro presidente, sarà garanzia di affidabilità, competenza, autorevolezza e serietà agli occhi dell'Europa e del mondo".