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Maroni: “Federalismo o si vota”

Il Ministro dell’Interno Maroni ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha ribadito la necessità che giovedì passi il federalismo. L’alternativa è il voto anticipato.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Ministro dell' Interno Roberto Maroni

Il Ministro dell'Interno Maroni ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha fatto il punto sull'attuale quadro politico e sui possibili scenari futuri. Maroni prende atto della difficoltà che ha la maggioranza a governare e ammette: "dopo la fiducia del 14 dicembre è come se fossimo in convalescenza; quello che sta accadendo alle istituzioni non ci dà una maggioranza sicura". Parole chiare, oneste,  che senza dubbio gettano luce anche sugli scenari futuri. E quando si parla di futuro, Maroni intende quello immediato: "Se giovedì il federalismo non passa, andiamo tutti a casa" ha affermato il Ministro. Una presa di posizione molto netta, che testimonia l'importanza di un tema da cui la Lega non può prescindere. Sul federalismo Bossi s'era espresso qualche giorno fa: anche il leader del Carroccio, in una riunione con Berlusconi, aveva posto questa condizione perché il governo andasse avanti.

Il ministro leghista, che ha dichiarato di condividere le stesse preoccupazioni di Napolitano per il bene del Paese, si è augurato che lo scontro tra istituzioni possa risolversi quanto prima, cosicché possa ripartire l'attività di governo. Maroni a questo proposito ha parlato di "un contrasto che riflette il fatto che al vertice delle istituzioni ci sono leader politici".

Futuro immediato, futuro però anche un pò più lontano. Il rischio che nel breve periodo si possa andare alle urne c'è e, grazie al caso Ruby e alle intercettazioni, ora appare una possibilità concreta. Maroni, però, su bunga bunga e dintorni pare credere alla versione di Berlusconi: "alla fine si dimostrerà l'inconsistenza delle accuse e sono sicuro che tutta questa vicenda non gli farà perdere voti". Per Maroni, però, la Lega è pronta anche a quest'evenienza:  "se il Capo dello Stato decidesse di sciogliere le Camere ne prenderemo atto. La Lega, partito-sindacato della Padania, territorio in cui è quasi politicamente egemone, è da tempo pronta al voto". Il Ministro conferma anche che alle prossime elezioni la Lega sarà alleata fedele del Popolo della Libertà.

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