Mario Monti: “Potrei ancora guidare il Paese”
Dopo aver affermato nuovamente che non si candiderà alle prossime elezioni, è ancora da New York (dove è impegnato al quartier generale delle Nazioni Unite) che il Presidente del Consiglio Mario Monti manda un messaggio chiaro alle forze politiche ed al Paese. "Se ci dovessero essere circostanze particolari, io mi auguro che non ci siano, e se mi venisse chiesto prenderò la proposta in considerazione", così ha risposto a chi gli chiedeva se ci fosse la possibilità di proseguire alla guida del Governo anche al termine della legislatura e dopo le elezioni politiche del 2013. Insomma, nulla di nuovo ma anche l'ennesima conferma della disponibilità del professore, che è e resta senatore a vita, di farsi carico della responsabilità di guidare l'esecutivo "a certe condizioni" ed in una particolare situazione.
Il riferimento è ovviamente alla possibilità che dalle urne non esca una chiara maggioranza in grado di guidare il Paese, eventualità non impossibile soprattutto se la nuova legge elettorale limitasse al minimo il premio di maggioranza. Insomma, il Presidente del Consiglio potrebbe anche accettare di riformare un esecutivo sostenuto da una grosse koalition, magari con l'appoggio di un Capo dello Stato "di garanzia", considerando la scadenza del settennato di Giorgio Napolitano. Allo stesso tempo una nuova reggenza del professore potrebbe essere determinata dal peggioramento del quadro complessivo dell'economia del Paese e dalla necessità di dover continuare nel percorso di risanamento forzato sotto l'egida delle istituzioni europee. Una prospettiva che certamente non entusiasma tutti i partiti, nonostante gli attestati di stima rilasciati nei confronti del professore nelle ultime settimane, con la pacifica considerazione della bontà del suo operato e la possibilità di continuare a ricoprire un "ruolo importante per il Paese". Perché non proprio a Palazzo Chigi allora?