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Mario Monti attacca il governo: “Manovra dettata da Bruxelles, mai vista una cosa simile”

“Nessuna manovra ha mai subito una dettatura del genere da Bruxelles. Nella politica c’è una divaricazione sempre più ampia tra le capacità necessarie per essere eletti e quelle necessarie per governare bene. Ma queste attitudini dovrebbero trovare una composizione”, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio Mario Monti.
A cura di Charlotte Matteini
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La legge di bilancio che il parlamento si appresta ad approvare? Scritta da Bruxelles, una cosa mai vista. No, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare leggendo la dichiarazione, questo non è il pensiero di qualche sovranista deluso dai risultati della trattativa tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Commissione europea. Ad attaccare l'esecutivo con queste parole è l'ex presidente del Consiglio Mario Monti dalle colonne de Il Foglio. "L’attuale maggioranza è composta dai soli due partiti che non si sono assunti la responsabilità dell’emergenza del 2011. La Lega dal Parlamento e il M5s dalle piazze e dai social media hanno costruito una fake history, un mosaico composto da pezzi di falsità, e su questa base hanno promesso di fare il contrario qualora fossero andati al governo", spiega Monti.

"Nessuna manovra ha mai subito una dettatura del genere da Bruxelles. Nella politica c’è una divaricazione sempre più ampia tra le capacità necessarie per essere eletti e quelle necessarie per governare bene. Ma queste attitudini dovrebbero trovare una composizione". 

Dopo il sofferto via libera dalla Ue sulla manovra, si è quindi aperta una nuova fase? "Sì, ed è il raggiungimento a ritmo forzato dell’età adulta da parte di due adolescenti, Di Maio e Salvini, brillantissimi nella costruzione del consenso attraverso la falsità, forse anche inconsapevoli che si tratta di falsità. Cadono sulle loro teste, una dopo l’altra, le tegole della loro costruzione di bugie. È anche un modo per riscoprire la realtà. Ma a caro prezzo per il Paese, perché mai ho visto un tale ruolo di dettatura da parte di Bruxelles, che ha voluto dire un’espropriazione del ruolo del Parlamento, che è la più diretta espressione del popolo. Del resto lo si è visto anche nei dettagli, la discussione in Senato è stata ritardata di un’ora in attesa della dichiarazione di Dombrovskis e Moscovici", sottolinea l'ex presidente del Consiglio.

"Eravamo partiti con ‘me ne frego dell’Europa', ‘lo spread me lo mangio a colazione' e ‘quello è un ubriacone'… ma la cosa più importante che è avvenuta è il riconoscimento dell’Ue, il riconoscimento politico e diplomatico delle istituzioni europee", conclude Monti.

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