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Marino-Alemanno: si decide ai “tempi supplementari” il 9 e 10 giugno

Riparte la campagna elettorale: Marino punta a catturare i voti di marchini, De Vito e Medici. Alemanno tenta il grande recupero, cercando di convincere gli astenuti.
A cura di Davide Falcioni
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Per conoscere il nuovo sindaco della Capitale bisognerà attendere i "tempi supplementari" del 9 e 10 giugno, quando si terrà il ballottaggio tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno. Il candidato del centrosinistra parte con un buon margine di vantaggio e sembra essere il più quotato alla vittoria finale, potendo contare sulla "prossimità" di Alfio Marchini, Marcello De Vito e Sandro Medici. Il candidato del Movimento 5 Stelle ha già annunciato che non voterà, ma sembra da non escludere la possibilità che si ricorra a una consultazione online per decidere il da farsi: in fondo Marino ha sostenuto Rodotò al Quirinale e ha votato no alla fiducia al Governo Letta. L'imprenditore era ben consapevole delle difficoltà di avere la meglio sui rivali, e già da tempo aveva annunciato di accontentarsi di un posto in "panchina". Medici porta con sé una dote modesta, di solo il 2,2% dei voti, che potrebbero comunque risultare molto preziosi.

Ma il terreno di caccia non è solo quello degli altri candidati. Il dato più scioccante è stato quello dell'astensione, con il 50% dei romani che non è andato a votare. Cosa faranno al secondo turno? Anche se l'impresa appare assai complessa, è soprattutto su di loro che punterà nelle prossime due settimane Gianni Alemanno, che infatti afferma che “bisogna riportare al voto metà dei romani, bisogna capire il perché dell' astensionismo soprattutto dei giovani”. Marino stia in guardia: nel 2008 – al ballottaggio con Rutelli – Alemanno recuperò 100mila voti.

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