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Marina Berlusconi ha detto che sui diritti civili si sente più in sintonia con la sinistra

“Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buonsenso”, ha detto Marina Berlusconi in un’intervista con il Corriere della Sera, sottolineando che “ognuno deve essere libero di scegliere”.
A cura di Annalisa Girardi
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Sui diritti civili Marina Berlusconi dice di sentirsi più vicina alla sinistra che alla destra di governo: "Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buonsenso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere. Si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà", ha detto la figlia del Cavaliere in un'intervista con il Corriere della Sera.

Parlando dell'esito delle elezioni europee, Marina Berlusconi ha sottolineato come si stiano diffondendo a macchia d'olio "certe simpatie antidemocratiche", precisando però di non includere la destra di governo in questa riflessione. L'emergenza democratica, ha detto, "io proprio non la vedo, questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filo-atlantiche". Poi però ha aggiunto: "Per carità, poi ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d'accordo…". E a quel punto la presa di posizione sui diritti.

Sempre sul risultato del voto in Europa, Marina Berlusconi ha aggiunto: "Il successo di movimento con idee antidemocratiche non può che allarmare". Su questo, però,  le istituzioni di Bruxelles dovrebbero fare una riflessione, in quanto certe spinte spesso nascondono "una crescente insofferenza, quasi una rabbia, verso l'Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia".

E ancora: "Il problema di fondo è che il nostro mondo, l'Occidente, sta vivendo una terribile crisi di identità. Guardate a quel che succede nelle piazze, nelle università… Si protesta a favore di Hamas, ma dietro si legge un disprezzo profondo verso l'Occidente. Guardate a quella sorta di malattia autoimmune chiamata cancel culture, secondo cui tutto quello che ha costruito la nostra civiltà sia da buttare. Cosa c'è di più preoccupante di una grande cultura che rinnega sé stessa? Come si può mettere in dubbio che quello in cui viviamo, pur con i suoi difetti e le sue contraddizioni, è ad oggi il migliore dei mondi possibili?".

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