Maria Falcone al sottosegretario leghista Durigon: “Vuole intitolare il parco a Mussolini? Allibita”
Il leghista Claudio Durigon, sottosegretario all'Economia del governo Draghi, ha chiesto che il parco di Latina attualmente dedicato ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino uccisi dalla mafia, torni a essere intitolato ad Arnaldo Mussolini, fratello del duce. Durigon, responsabile della Lega nel Lazio, ha lanciato la sua proposta mercoledì sera parlando della storia di Latina dal palco del Carroccio durante un incontro elettorale. Una proposta che subito ha scatenato una polemica. Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia nel 1992, replica ai giornalisti che le chiedono un commento: “Le parole del sottosegretario leghista Claudio Durigon lasciano allibiti tanto da credere impossibile che siano state realmente pronunciate. Confidiamo che il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri prendano le distanze da questa proposta che non merita commenti”, ha detto.
Il discorso di Durigon e le polemiche
“Questa è la storia di Latina che qualcuno ha voluto anche cancellare con quel cambio di nome a quel nostro parco, che deve tornare a essere quel parco Mussolini che è sempre stato, su questo ci siamo e vogliamo andare avanti”, le parole pronunciate da Durigon che hanno provocato anche una ferma risposta da parte dei dem: “Giù le mani dal Parco Falcone e Borsellino!”, si legge in un post dei deputati Pd. “Vogliono cancellare i nomi di due eroi dell'antimafia per ripristinare i riferimenti al ventennio. Questo la dice lunga sui danni che la destra potrebbe produrre a Latina. Il Parco di Falcone e Borsellino non si tocca!”. "Un leghista di Latina propone di cambiare nome a un parco. Il leghista non è uno qualunque, è al governo, un sottosegretario. Si chiama Durigon e dice che no, quella piazza non può essere dedicata a due eroi antimafia, a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Deve tornare ad essere il luogo in cui ci si siede e si legge ‘Mussolini'", così invece il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Ignominia si chiama, vituperio. Offendere così due eroi antimafia dovrebbe essere reato", conclude.