Maria Elena Boschi: “Il Pd ha perso le elezioni per colpa dei social e delle fake news”
Il Partito Democratico ha perso le elezioni politiche dello scorso 4 marzo per colpa dei social network e delle fake news. A dichiararlo nella serata di ieri è l'ex ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi. Intervenendo come ospite alla Festa nazionale dell'Unità a Ravenna, Boschi ha tentato un'analisi della sconfitta e ha spiegato che "la carente presenza del Pd nel mondo dei social network e di internet rispetto ai più equipaggiati grillini e leghisti", sottolineando: "Secondo alcuni osservatori la sconfitta si spiega con Perché è vero che è stata la prima campagna elettorale nel nostro Paese che ha visto un’influenza così forte dei social media e anche di queste campagne organizzate scientificamente per diffondere notizie false. Ovviamente notizie false anche contro gli avversari politici, quindi contro il Pd. E campagne di distruzione dell’avversario politico proprio a livello personale e diffamatorio sono avvenute il 4 marzo. Chiaramente non è solo quella la risposta per la sconfitta del 4 marzo, sarebbe troppo semplice, troppo riduttivo pensare che sia stato solo quello il problema che ha portato il M5S ad essere primo partito nel Paese. Però io credo che sia stata anche quella una delle cause importanti della nostra sconfitta purtroppo".
Proseguendo, Boschi identifica anche nella scarsa capacità di difesa dimostrata dagli esponenti del Pd una delle cause della disfatta elettorale: "Io credo che opporre a quel tipo di campagna elettorale di Di Maio e Salvini, molto aggressiva nei toni, molto violenta verbalmente, ma anche con questa capacità sui social di creare un movimento di opinione basato sulle bugie, con una campagna elettorale nostra, invece, molto più mite, moderata, che non ha risposto colpo su colpo nel merito delle cose che venivano dette contro di noi, non ci ha premiato, è stato un errore. Oggi lo possiamo dire: è stato uno degli errori che abbiamo fatto. E non è che lo dico soltanto io: tantissimi nostri iscritti e militanti ci chiedono di essere capaci di difenderci meglio. Noi non vogliamo diventare come loro, non vogliamo offendere gli avversari politici, non vogliamo diffondere bugie sui social network perché non è nella nostra cultura. Però dire la verità e quindi sbugiardare le notizie false che arrivano da Lega e M5S e difendere un po’ di più anche la nostra gente, questo dobbiamo imparare a farlo. Noi a volte ci raccontiamo la storia che abbiamo perso perché non siamo stati abbastanza nelle periferie. Io credo che abbiamo perso perché non siamo stati abbastanza sui social in modo preparato e capace di affrontare le bugie degli altri. E lo abbiamo pagato tutti questo prezzo, sulla nostra pelle”.