Marcucci chiede a Conte verifica ministri, è polemica. Zingaretti: “Pieno sostegno a governo”
Polemica tutta interna al Pd sull’ipotesi di una verifica nel governo. Nella bufera ci finisce il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, che chiede al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di verificare se i ministri dell’esecutivo siano all’altezza della gestione dell’emergenza Coronavirus. Apriti cielo. Subito si parla di rimpasto. Di sfiducia interna alla stessa maggioranza. E deve intervenire anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, per ribadire il sostegno del partito al governo e ai ministri che lo compongono.
Marcucci chiede una verifica dei ministri
Intervenendo dopo l'informativa di Conte, il capogruppo dem a Palazzo Madama si rivolge allo stesso presidente del Consiglio: “Conte valuti se i singoli ministri sono adeguati all'emergenza, apra la verifica, abbiamo bisogno di una maggioranza coesa, ancora a lei l'onore di aprire all'opposizione, trovi lei il luogo dove confrontarsi costantemente con il Parlamento. Il Parlamento rappresenta il Paese, il Parlamento va ascoltato”.
La replica di Zingaretti e del Pd
A mettere a tacere le polemiche è il segretario dem, Nicola Zingaretti: “Il sostegno del Partito Democratico a questo governo e ai suoi ministri è pieno e totale. Non in discussione. Posizione ribadita, tra l'altro, all'unanimità alcune ore fa dalla direzione nazionale sul voto della mia relazione”. Ma prima di lui la polemica era stata sollevata da alcuni esponenti dello stesso Pd, a partire dal vicepresidente dei senatori dem, Franco Mirabelli: “In una fase tanto grave per il Paese, in cui ogni sforzo va dedicato a sconfiggere il virus e la crisi, parlare di rimpasti appare una cosa fuori dal mondo”.
Marcucci chiarisce: non ho chiesto rimpasto
Dopo le polemiche, con tanto di accuse arrivate anche dall’opposizione sulla presunta volontà di aprire una crisi di governo, lo stesso Marcucci chiarisce cosa intendeva dire in Aula: “Non ho chiesto nessun rimpasto. Ho chiesto al presidente del Consiglio di assumersi la responsabilità dell'azione di governo, inclusa quella dei singoli ministri. E ho chiesto di aprire una fase di coinvolgimento parlamentare più profondo. Che includa anche le opposizioni. Basta con il chiacchiericcio”.