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Marco Rossi-Doria, il maestro di strada sottosegretario all’istruzione

Da oltre vent’anni combatte la dispersione scolastica ed il disagio sociale dei più deboli; fondatore del progetto Chance, è stato maestro di strada dal 1994 al 2006 nei quartieri più problematici di Napoli. La nomina di Marco Rossi-Doria a sottosegretario all’istruzione piace a tutti ed è il simbolo della volontà di cambiamento del nostro paese: che parte necessariamente dai giovani.
A cura di Nadia Vitali
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Da oltre vent'anni combatte la dispersione scolastica ed il disagio sociale dei più deboli; fondatore del progetto Chance, è stato maestro di strada dal 1994 al 2006 nei quartieri più problematici di Napoli. La nomina di Marco Rossi Doria a sottosegretario all'istruzione piace a tutti ed è il simbolo della volontà di cambiamento del nostro paese, che parte necessariamente dai giovani.

La nomina a sottosegretario all'istruzione di Marco-Rossi Doria non può che essere accolta come un segnale di discontinuità rispetto al recente passato; un segnale che il nostro paese sta aspettando con forza, fiducioso nelle capacità della nuova squadra che ci governerà per i prossimi anni, ma anche sospettoso per i troppi anni subiti all'insegna delle mendaci e facili rassicurazioni e delle «poltrone» assegnate su base familiare (per non dire peggio). Per questa ragione, questa notizia, non può che suscitare speranza commozione.

Marco Rossi-Doria è un maestro elementare che ha insegnato nel Sud Est Asiatico, prima di decidere di riapprodare a Napoli e di dare vita, assieme a Cesare Moreno, al progetto Chance: dal 1994 al 2006 è stato «maestro di strada» in una zona profondamente disagiata e tristemente nota, i Quartieri Spagnoli. Il progetto, che prevede corsi di recupero per il conseguimento della terza media e percorsi di istruzione, orientamento e formazione per i ragazzi provenienti da contesti sociali più deboli, ha come obiettivo la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica e al disagio giovanile.

Le competenze acquisiste «sul campo», è proprio il caso di dirlo, la volontà di affrontare una realtà che, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, costituisce ancora un vero  e proprio flagello, fanno inevitabilmente in modo che si guardi a questa nomina con un certo rispetto e con la gioia di vedere, finalmente, occupare un ruolo di prestigio e dalle grosse responsabilità, a chi ha saputo meritarlo.

Il 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza aveva scritto un appello al neo-Presidente del Consiglio Mario Monti, chiedendo a Palazzo Chigi l'istituzione di una «camera di regia» sul modello di quella costituita un decennio addietro a Downing street, in cui una squadra di persone si occupi «Sulla base sì dei conti pubblici ma anche dell’urgenza del riequilibrio e sulla scorta dell’esperienza vasta che l’Italia possiede in questo campo, al come costruire un nuovo grande sforzo a favore dei bambini e ragazzi poveri». Sempre più poveri negli ultimi anni, nel nostro, paese, stando ai dati Istat diffusi in occasione della giornata.

I bambini e ragazzi poveri sono la parte più debole, meno protetta della popolazione; e non votano. Ogni bolletta e ogni piccola spesa imprevista che capita nelle loro case sono un dramma, l’affitto o il mutuo sono spesso a rischio, insieme al lavoro dei genitori, quasi sempre precario. E sono a rischio le ormai brevissime vacanze estive, i vocabolari per la scuola, le rate del computer, l’invito agli amichetti per il compleanno. Lo racconta sempre l’Istat. E i quartieri dove vivono hanno meno verde, palestre, piscine, tempo pieno a scuola, asili nido.

Parole a cui ha sempre corrisposto un grande impegno, come quello del progetto Chance che a Napoli ha portato tantissimi adolescenti a conquistare un titolo di studio, la terza media, che in quartieri come Barra, Ponticelli e Scampia, può costituire davvero un traguardo irraggiungibile: lo racconta questo servizio di Report.

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