Manovra, marcia indietro del governo sullo scudo penale su reati fiscali, Conte: “Vittoria del M5s”
Il leader del M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Montecitorio, ha commentato il passo indietro del governo sullo scudo penale. Con un emendamento alla manovra di bilancio l'esecutivo intendeva estinguere alcuni reati tributari.
"Il nostro atteggiamento preventivo di ferma opposizione ha dato i suoi frutti: il relatore ha appena dichiarato che non porteranno questo condono penale come emendamento. Ovviamente non ci fermiamo qui: è una grande vittoria, per quanto ci riguarda, che otteniamo rispetto al kit dei furbetti dell'evasione. Però è chiaro che sorveglieremo perché questo emendamento non ritorni da nessuna parte nel corso dell'iter di approvazione di questa manovra di bilancio", ha detto Conte ai cronisti. Poco fa il deputato di Forza Italia Roberto Pella, uno dei relatori alla manovra in commissione Bilancio, ha fatto sapere che la misura, che era stata annunciata nei giorni scorsi, "Non c'è". Poco prima sempre il deputato azzurro aveva fatto trapelare i dubbi del governo: "In questo momento stiamo valutando le possibili soluzioni". Poi la norma è saltata.
Il M5s, alla notizia del condono penale per i reati tributari, aveva convocato alla Camera un vertice di urgenza, al quale hanno partecipato gran parte dei deputati, alla presenza del leader Giuseppe Conte, del capogruppo Francesco Silvestri e della vice Vittoria Baldino.
"Hanno capito che facciamo sul serio", ha spiegato l'ex premier. La norma in questione, ha sottolineato Conte, sarebbe scesa "anche sul campo penale. Di fatto – ha spiegato – va ad estendersi fino all'omessa dichiarazione, falsa dichiarazione, omesso versamento. Una sanatoria anche sul piano penale, inaccettabile".
"Questo governo ha presentato il 15 dicembre un testo che è una presa in giro per il Paese e lo stanno ancora cambiando. Noi siamo qui ma non ci fanno lavorare", ha spiegato. "Non si azzardino a depositare un testo a favore di corrotti. Lo contrasteremmo con tutte le forze. No a condoni", ha sottolineato. "Siamo al 20 dicembre, rischiano di portare il Paese all'esercizio provvisorio. Non potremmo avallare soluzione di questo tipo, faremmo le barricate", ha detto ancora.
Esulta anche il Pd, che aveva definito la misura "irricevibile" e ne aveva chiesto il ritiro. Per il responsabile economico del Partito Democratico Antonio Misiani si trattava di "una schifezza", che avrebbe incontrato "la totale opposizione da parte del Pd". "Vittoria, lo scudo penale non c'è", ha commentato adesso la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani uscendo dalla commissione Bilancio.