Marchionne si smarca: “Da soli non possiamo fare tutto”
Solo un timido accenno di autocritica e pochissimi segnali di distensione: è questa l'impressione che si ricava dalle prime parole pronunciate da Sergio Marchionne dopo il colloquio di sabato con il Presidente del Consiglio Mario Monti. L'amministratore delegato di Fiat ha infatti parlato con i dirigenti dell'azienda riuniti a Torino, lasciandosi andare ad alcune considerazioni di grande rilievo: "Dobbiamo ripensare il modello di business al quale siamo abituati. Non vale solo per la Fiat […] E' l'unica via per mantenere una solida base industriale nel nostro paese. Una base che, come la storia ha già dimostrato, è garanzia di occupazione […] Noi ci impegnamo a fare la nostra parte, ma da soli non possiamo fare tutto. E appare quantomai necessario cominciare a pianificare azioni, sia a livello italiano che a livello europeo, per recuperare competitività".
Una dichiarazione che chiama in causa anche la politica e che peserà sulle scelte a breve e medio termine del Governo. Quanto poi alle voci su un suo presunto disimpegno dalla gestione del gruppo torinese, Marchionne ha tenuto a precisare la sua ferma volontà di continuare ad occuparsi delle vicende di casa Fiat, nell'ottica di una continuità con la linea intrapresa negli ultimi anni: "Non vi abbandonerò, l'unica cosa che vi chiedo è di non mollare". Solo un breve accenno poi alla querelle con Diego Della Valle: "Ai nostri dipendenti abbiamo detto noi la verità. Questa è gente nostra e né i sindacati né i politici o gente che fa le borse possono parlare per noi".