Manovra, un mese di congedo in più (all’80% di retribuzione) ma solo per le madri lavoratrici
Nel nuovo testo della manovra, attesa per domani in Parlamento, è confermato il mese in più di congedo, ma solo per le madri lavoratrici. Nell'ultima versione sono stati delineati i contorni della misura. Vediamo di cosa si tratta.
L'indennità di congedo al 30% spettante ai genitori nei primi 12 anni di vita del figlio "è elevata per la madre lavoratrice, per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell'80 per cento della retribuzione". Lo si legge in una nuova bozza che circola in queste ore. Nelle prime versioni del testo era presente il titolo del paragrafo ma non ancora il suo contenuto.
La disposizione, specifica il documento, si applica "con riferimento alle lavoratrici che cessano il periodo di congedo di maternità di cui al Capo III del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, a decorrere dal 1 gennaio 2023".
L'ultima versione della manovra è composta in tutti da 155 articoli. Contiene un nuovo pacchetto sull'ambiente ma anche il finanziamento di una serie di opere infrastrutturali come il terzo lotto Tav, l'alta velocità Torino-Lione. Tra le nuove misure spunta anche l'esenzione dall'Imu per i proprietari di immobili occupati che abbiano presentato regolare denuncia. Tra le altre novità per la famiglia, oltre al mese in più di congedo per le mamme che lavorano, c'è l'assegno unico rafforzato, ma anche Opzione Donna, che nella prima versione conteneva una modifica sostanziale rispetto alla misura fino ad ora in vigore: in pratica legherebbe l'età di uscita al numeri di figli, cioè in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.
A quanto risulta, una delle ipotesi emersa nelle scorse ore è un ritorno alla misura originaria, con la possibilità di andare in pensione a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome, indipendentemente dai figli e sempre con 35 anni di versamenti e il ricalcolo contributivo dell'intero assegno.
Il ministero dell'Economia però non ha confermato questa possibilità: "In merito ad alcune notizie pubblicate oggi sulla manovra su vari capitoli (opzione donna, pensioni ecc) il Mef chiarisce di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti", ha fatto sapere il dicastero guidato da Giorgetti ieri sera con una nota. Il Mef, viene sottolineato ancora, "conferma, al momento, i contenuti già approvati nel cdm di lunedì scorso e rinvia ogni valutazione al testo definitivo che sarà presentato entro lunedì in Parlamento".