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Manovra economica 2023

Manovra, tutte le novità in arrivo nel 2023 su lavoro, pensioni e caro bollette

Tutte le novità in arrivo nel 2023 dopo l’approvazione della manovra: ecco cosa cambia dal prossimo anno sul lavoro, con il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti e la flat tax per gli autonomi, sulle pensioni, con quota 103, e sul caro bollette, per cui il governo ha stanziato la maggior parte delle risorse disponibili.
A cura di Annalisa Girardi
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Da Palazzo Chigi al Parlamento: dopo l'approvazione del governo, la manovra passa alle Camere che avranno tempo fino al 31 dicembre per esaminare e votare i provvedimenti inseriti in legge di Bilancio. Un pacchetto di misure che vale 35 miliardi di euro e che è stato presentato ieri in conferenza stampa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affiancata da ministro e viceministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo, ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e ministra del Lavoro, Marina Calderone. Dal 2023 è in arrivo una serie di novità per quanto riguarda le pensioni, il sostegno a famiglie e imprese sulle bollette, il taglio del cuneo fiscale, la flat tax e il reddito di cittadinanza. Vediamo quali sono.

Le misure contro il caro energia

La maggior parte dei soldi stanziati in manovra, come ha spiegato la stessa Meloni, andranno al contrasto della crisi energetica: ben 21 miliardi di euro sono stati stanziati contro il caro bollette. È stata in questo senso confermata l'eliminazione degli oneri impropri ed è stato rifinanziato (per i primi tre mesi del prossimo anno) il credito di imposta sull'energia, che sale al 35% per pmi ed esercizi commerciali e al 45% per le imprese energivore.

Per le famiglie, sempre nel contesto del contrasto al caro energia, invece è stato confermato il bonus sociale bollette, allargando la platea di beneficiari: si potrà infatti richiedere con un Isee fino ai 15mila euro (prima la soglia era fissata a 12mila).

Cosa cambia per i lavoratori: taglio del cuneo fiscale e flat tax

Ci sono poi le misure sul lavoro. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti il governo ha confermato e rafforzato il taglio del cuneo fiscale già introdotto dal governo Draghi. Per questa misura sono stati stanziati oltre 4 miliardi di euro: per i redditi fino a 35mila euro, quindi, resterà il taglio del cuneo fiscale del 2%, mente per quelli più bassi, fino a 20mila euro, questo sarà aumentato di un punto, arrivando al 3%.

Per gli autonomi, invece, il governo ha ampliato la platea di partite Iva che possono usufruire del regime forfettario: la flat tax al 15% è stata infatti estesa ai redditi fino agli 85mila euro (in precedenza era destinata solo a quelli fino a 65mila). È stata poi introdotta anche la flat tax incrementale (sempre al 15%), con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro.

La riforma delle pensioni, come funziona Quota 103

In tema pensioni, per il prossimo anno il governo ha annunciato l'arrivo di Quota 103. Si tratta di una misura che dovrebbe restare in vigore solamente per il 2023, mentre l'esecutivo lavora a una riforma complessiva con l'obiettivo di Quota 41. In questo modo però, introducendo Quota 103 dal 1° gennaio si è evitato il ritorno alla legge Fornero. Dal prossimo anno, quindi, si potrà uscire dal mercato del lavoro a partire dai 62 anni di età e con 41 di contributi alle spalle.

È stato poi confermato anche il bonus Maroni, cioè una decontribuzione del 10% per chi decide di restare a lavoro. Prorogata anche l'Ape sociale e Opzione donna, per cui però entra in gioco il criterio del numero dei figli: con due figli si può andare in pensione ai 58 anni, con uno a 59.

Le novità sul reddito di cittadinanza

Dal 2023 cambia anche il reddito di cittadinanza. Anche il questo caso il governo ha annunciato una riforma complessiva a partire dal 2024, ma già dal prossimo anno arriveranno alcune novità. Queste riguardano i cosiddetti "occupabili", cioè le persone tra i 18 e i 59 anni che sono abili al lavoro (ma che non abbiano a carico nel proprio nucleo familiare disabili o minori): nel 2023 potranno percepire il reddito di cittadinanza solo per otto mesi (attualmente le mensilità erano 18, rinnovabili) e si vedranno togliere l'assegno al primo rifiuto di un'offerta di lavoro. Dal 2024, invece, gli occupabili lo perderanno totalmente, mentre ci sarà comunque un sussidio per chi non può lavorare, ma verrà riformato.

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