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Manovra, Salvini sfida Giorgetti e Meloni sul Ponte: “Intera copertura dell’opera finanziata a dicembre”

Secondo Salvini il Ponte sullo Stretto potrà essere finanziato interamente quest’anno. Una dichiarazione che cozza con quanto affermato dal ‘suo’ ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini tira dritto sul Ponte sullo Stretto, e rilancia: l'intera copertura per la realizzazione dell'opera verrà finanziata entro il 2023. Secondo la tabella di marcia più volte annunciata dal segretario del Carroccio, l'idea è quella di aprire i cantieri sulle sponde siciliane e calabresi entro l'estate 2024.

"Sul Ponte sullo Stretto, che nasce per norma di legge nel 1971, l'obiettivo è che il 52esimo compleanno coincida con la copertura economica dell'intero costo che non dovrà superare i 12 miliardi in 10 anni, con una ricaduta positiva ampiamente superiore all'investimento fatto. Sono più che sereno e soddisfatto per quello che in questi 11 mesi, con un'ottima squadra, abbiamo pianificato", ha detto il vicepremier intervenendo al convegno ‘The young hope'.

Le risorse, ha detto Salvini, in manovra ci saranno: "Quando fai la legge di bilancio cadono tanti uccelli del malaugurio perché o un finanziamento per il Ponte c'è o non c'è. Tertium non datur. E siccome il finanziamento ci sarà, l'obiettivo è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma, nel 2032". 

Salvini ostenta sicurezza, e contraddice quanto detto ieri dal ‘suo' ministro dell'Economia, Giorgetti, che in conferenza stampa, a una domanda precisa sulle risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina, aveva risposto spiegando che il primo finanziamento sarebbe arrivato non prima del 2024: "Il fondo opere infrastrutturali finanzierà come anche altre infrastrutture anche il Ponte sullo Stretto di Messina. Il profilo temporale dell'impegno economico dipende dal profilo temporale del progetto e dei relativi stati di avanzamento. Il Mit ha trasmesso una scadenza temporale dell'impegno e quindi nel 2024 ci sarà un primo stanziamento connesso all'effettiva allestimento del cantiere".

Nonostante il pressing del leader della Lega Giorgetti sembra invece allineato con le posizioni di Fratelli d'Italia: "È una spesa di investimento e quindi penso che potrà essere in una posta di bilancio che riguarda un programma pluriennale", ha sottolineato ieri il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, aggiungendo che "Nel 2024 bisogna vedere, dubito che nel 2024 siamo già agli appalti" e "i soldi che servono di più sono per la progettazione". Insomma, ha concluso "allo stato mi sembra che non abbiamo un progetto esecutivo. E prudenzialmente posso pensare che nel 2024 ci possa essere un progetto esecutivo".

Scetticismo sui tempi per la costruzione dell'infrastruttura è stato espresso anche dal ministro Tajani: "La prima pietra nel 2024? Io non sono mai scettico, sono pragmatico – ha detto il leader di Forza Italia -. Bisogna essere sempre seri. Ai cittadini bisogna sempre dire la verità, non prenderli in giro, non fare né promesse apocalittiche né analisi distruttive. Stiamo lavorando per realizzare il Ponte, vedremo quali saranno i tempi e gli investimenti che si possono fare in questa manovra".

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