Manovra, Salvini: “Deficit al 2,4% intoccabile? Nessuno è attaccato ai decimali”
Il livello di deficit al 2,4% sul Pil messo per iscritto dal governo dal Def e ribadito a Bruxelles potrebbe non essere intoccabile. A dirlo, in un’intervista all’Adnkronos, il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini. “Penso nessuno sia attaccato a quello – ha detto Salvini – se c'è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6… non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza”. Le parole del vicepremier arrivano all'indomani della cena tra il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici e il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. “Noi faremo di tutto – ha spiegato Salvini – per applicare buon senso e ragionevolezza” nella trattativa con Bruxelles sulla manovra. “Non vogliamo litigare con nessuno ma chiediamo solo di poter fare quello che gli italiani ci chiedono”, ha sottolineato il vicepremier. Il ministro dell’Interno ha in ogni caso escluso che, per ridurre il deficit, slitti l'entrata in vigore di quota 100.
“Il Parlamento è sovrano – ha detto Matteo Salvini -. C'è una manovra che viene giudicata e bocciata ancor prima che il Parlamento l'approvi. Siccome siamo una repubblica parlamentare, se il Parlamento apporterà modifiche, miglioramenti, cambiamenti, su quello nessuno potrà dir nulla. Sarebbe auspicabile che, prima di promuovere o bocciare, si aspettasse la manovra come il Parlamento, che rappresenta gli italiani, l'approverà, e so che in Parlamento ci sono tante proposte, emendamenti, suggerimenti. Mi auguro che da Bruxelles non arrivi nessuna scelta prima che il Parlamento approvi la manovra”. E ancora: “Se ci saranno fondi maggiori a sostegno delle imprese che arriveranno da altre voci ci muoviamo in quella direzione, o penso ai territori colpiti da maltempo: non è che me lo deve chiedere l'Europa di spostare dei fondi dalla spesa corrente alla messa in sicurezza del territorio. Se il Parlamento lo chiede, mi sembra una richiesta legittima”. Intanto, a quanto si apprende da fonti di governo, slitta a lunedì sera il vertice a Palazzo Chigi sulla manovra tra il premier Conte, il ministro Tria e i due vicepremier Di Maio e Salvini inizialmente previsto per la tarda serata di domenica.