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Manovra economica 2023

Manovra, norma sul Pos potrebbe saltare: restano sanzioni per commercianti che non accettano bancomat

Nella manovra 2022 potrebbe saltare la norma sul Pos, che introduce la soglia di 60 euro sotto la quale i commercianti possono rifiutare i pagamenti elettronici, senza incorrere in sanzioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo le interlocuzioni con l'Unione europea e la Commissione la norma contenuta in manovra che introduce la soglia di 60 euro sotto la quale i commercianti possono rifiutare i pagamenti elettronici potrebbe saltare. Lo riferiscono fonti della maggioranza, in vista della presentazione di un nuovo pacchetto di emendamenti del governo atteso nelle prossime ore in commissione Bilancio alla Camera. Anche se le ipotesi sul tavolo sono ancora due: l'eliminazione totale della norma o l'abbassamento del tetto a 30 euro, come era stato stabilito in una prima versione della legge di bilancio.

Il cambio di rotta è arrivato dopo la bocciatura dell'Ue, che ha indicato questa misura come non in linea con le raccomandazioni specifiche per l'Italia sulla lotta all'evasione fiscale.

Il governo Draghi era già intervenuto sulla materia, per rispondere a delle milestone presenti nel Pnrr, da raggiungere entro il primo semestre 2022, e cioè “La definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici da parte dei fornitori privati”. L'esecutivo precedente aveva introdotto una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata, in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici di qualsiasi importo.

Bankitalia in audizione ha fatto notare al governo come l'innalzamento della soglia a 60 euro per il Pos vada contro la lotta all'evasione fiscale e la spinta verso la modernizzazione del Paese, che è il fulcro del Pnrr. Senza contare che anche anche il contante ha costi. Stessi appunti arrivati dalla Corte dei Conti, secondo cui "L'innalzamento del tetto dei pagamenti e, in particolare, la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possano risultare non coerenti con l'obiettivo di contrasto all'evasione fiscale previsto nel PNRR".

Dopo le critiche ricevute dalla Corte dei Conti e da Bankitalia, la presidente del Consiglio Meloni aveva già lasciato intravedere possibili modifiche alla norma sul Pos. Nella sua rubrica ‘Gli appunti di Giorgia' di due settimane fa aveva detto che la norma avrebbe potuto subire delle modifiche: "La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire".

Alla fine l'esecutivo è stato costretto a fare un passo indietro: dovrebbero restare quindi le sanzioni agli esercenti che non accettano i bancomat. "Non c'è da stupirsi se c'è incertezza, anche gli uffici sono in affanno. In questo momento il governo sta valutando tutte le opportunità possibili. In questo momento il ministro sta facendo tutte le valutazioni possibili su questo argomento, immagino che sarà molto chiaro e puntuale su questo tema", ha detto la sottosegretaria all'Economia, Sandra Savino, rispondendo in commissione Bilancio alle richieste di chiarimento delle opposizioni sul punto.

Ma ci sarebbero altre modifiche in arrivo, a partire dalle pensioni: per andare incontro alle richieste di Forza Italia potrebbe arrivare un aumento delle pensioni minime per gli over 75 a 600 euro. Il problema però è far quadrare i conti, perché le risorse sono poche e non possono essere incrementate. È possibile quindi che ci sarà l'introduzione di un paletto per le pensioni minime, per restringere ulteriormente la platea: il governo pensa infatti a un tetto Isee, ma non è chiaro quale sia la soglia.

Per Opzione Donna al contrario si pensa a un allargamento della platea: chi usufruisce della misura potrà andare in pensione a 58 anni se risponde a uno dei criteri previsti dalla norma inserita nell'ultima versione della manovra (le lavoratrici devono essere caregiver, invalide almeno al 74%, licenziate o dipendenti di aziende in crisi). A 59 anni non servirà alcune requisito. Potrebbero saltare infine le agevolazioni legate ai figli.

Attesa anche una nuova stretta al Reddito di cittadinanza: nel 2023 i percettori occupabili avranno l'assegno solo per sette mesi, non per otto.

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