Manovra, Moscovici a Ciocca: “Episodio della scarpa è grottesco, può tornare il fascismo”
Il commissario Ue agli Affari monetari Pierre Moscovici ha riposto duramente all'europarlamentare leghista Angelo Ciocca, che ieri lo ha insultato pubblicamente con un'azione di protesta: l'europarlamentare si è tolto una scarpa, alla fine della conferenza stampa in cui Moscovici e il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis stavano spiegano di motivi per cui la Commissione Ue ha deciso di bocciare la manovra del governo italiano, e ha imbrattato i fogli del commissario. Ciocca è salito sul podio, come si vede nel video che lui stesso ha poi postato sui social, e ha strofinato la suola sugli appunti, stropicciandoli. Poi, ha provato a porgere la mano al commissario, che però non ha ricambiato il saluto. "L'episodio della scarpa made in Italy è grottesco. In un primo momento si sorride e si banalizza perché è ridicolo, poi ci si abitua a una sorda violenza simbolica e un giorno ci si sveglia con il fascismo. Restiamo vigili! La democrazia è un tesoro fragile", ha commentato così questa mattina su Twitter il commissario europeo.
Anche il ministro degli Intern e leader della Lega Matteo Salvini ha criticato l'iniziativa durante un'intervista a Rtl, bacchettando Ciocca: "L'Europa non la cambiamo con le provocazioni". L'europarlamentare aveva spiegato così il suo gesto: "Ho calpestato (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di bugie che Moscovici ha scritto contro il nostroPaese !!! L'Italia merita rispetto e questi #EuroImbecilli lo devono capire, non abbassiamo più la testa!!! Ho fatto bene ???". Commenti negativi ed alcuni insulti sono seguiti su Twitter subito dopo la sua dichiarazione.
"Il ministro Giovanni Tria non ha cambiato i numeri e non ha risposto alle nostre tre domande. D'altra parte assume chiaramente che la manovra si muove fuori dalle regole. Per questa ragione consideriamo il Documento programmatico di bilancio una chiara e pianificata deviazione significativa rispetto agli obiettivi concordati e sottoscritti dallo stesso governo Conte a giugno. Il che spiega il perché chiediamo un nuovo bilancio entro il 13 novembre e seguiamo le procedure per convincere il governo a farlo", ha detto poi il commissario Ue in un'intervista a Repubblica. "Siamo ancora in un processo di dialogo costruttivo, sebbene all'interno di un quadro chiaro e di una decisione forte e senza precedenti. La mia porta è sempre aperta e spero che il governo italiano ascolti questo messaggio", ha detto Moscovici. "Abbiamo fino all'ultimo giorno per trovare un'intesa e ci proverò. Dopodiché il 21 novembre faremo le nostre valutazioni". Il governo, "ha detto chiaramente che il posto dell'Italia è in Europa e nell'eurozona, ora dovrebbe muoversi in modo coerente". Nel merito del provvedimento, "sento dire che sarebbe la manovra del popolo contro la burocrazia, ma non è così. Quando il debito sale aumenta la spesa per gli interessi, che già oggi vale 1.000 euro per ogni italiano e in totale 65 miliardi, quanto il Paese spende per l'istruzione". E ha aggiunto: "Rimborsare il debito è la peggior spesa pubblica immaginabile, toglie risorse alla lotta contro la povertà, agli investimenti e alle infrastrutture. Il debito è nemico del popolo"