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Manovra 2025

Manovra, meno bonus e sgravi fiscali per chi fa figli: le possibili novità nella Legge di Bilancio

I lavori per la Manovra 2025 sono ormai entrati nel vivo. Dallo stop ai bonus al taglio del cuneo fiscale e alla rimodulazione dell’Irpef, passando per incentivi a natalità e pensioni, vediamo cosa potrebbe esserci nella prossima legge di Bilancio.
A cura di Giulia Casula
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Mentre si avvicina la scadenza del 20 settembre, entro cui il governo dovrà inviare a Bruxelles il Piano strutturale di bilancio, a Palazzo Chigi si lavora per la prossima manovra. 

La premier Meloni ha fatto sapere che le priorità per questa sessione di bilancio saranno il taglio delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese; di conseguenza, si immagina che le poche risorse a disposizione si concentreranno tutte su questi aspetti.

Taglio del cuneo fiscale e rimodulazione dell'Irpef

Tra le intenzioni del governo c'è sicuramente quella di riconfermare due misure cardine della scorsa manovra, ovvero il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi e la rimodulazione dell'Irpef, con il passaggio da 4 a 3 aliquote. Entrambi gli interventi erano stati previsti solo per il 2024 ma con ogni probabilità verranno rinnovati anche per il 2025.

Per quanto riguarda, in particolare, il taglio dell'Irpef, Palazzo Chigi di concerto col Mef starebbe valutando di intervenire nuovamente sulle percentuali delle aliquote abbassando dal 35% al 33% l'Irpef  per il secondo scaglione, ovvero quello compreso tra i 28mila e i 50mila euro di reddito. Nelle ipotesi ci sarebbe anche quella di innalzare a 60mila euro il limite della fascia intermedia, soglia oltre la quale scatta l'aliquota del 43%. Con un aliquota ridotta e uno scaglione più ampio, a essere premiati sarebbero sopratutto i redditi medio-alti, nei confronti dei quali sarebbe rivolta la misura.

Da soli questi interventi però porteranno via buona parte del denaro su cui poggerà la prossima legge di Bilancio che dovrebbe costare attorno ai 20-25 miliardi. Per il momento le risorse scarseggiano, mentre le nuove regole previste dal Patto di stabilità impongono una certa moderazione nell'uso dei conti pubblici.

Meno tasse e sgravi fiscali per chi fa figli

Secondo le ultime indiscrezioni però, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti starebbe pensando di destinare tra i 5 e i 6 miliardi, a un piano di incentivi per la natalità. In sostanza, l'idea sarebbe quella di ridurre le tasse a carico di chi ha più figli, istituendo, come riportato dal Foglio, una sorta di "quoziente familiare per le detrazioni".

Dal Mef dunque, sarebbero pronti a una revisione delle detrazioni fiscali che favorirebbe i nuclei più numerosi, mentre le persone che non hanno figli risulterebbero inevitabilmente penalizzate.

Dossier pensioni e ipotesi d'uscita a 70 anni per i dipendenti pubblici

Un altro capitolo riguarderà invece il dossier pensioni. Sul tema la maggioranza sembra non riuscire a fare asse, con Forza Italia che insiste sulla rivalutazione delle pensioni minime e le pressioni della Lega attorno a Quota 41. Con le risorse attuali, l'uscita anticipata a 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica proposta dal Carroccio risulterebbe troppo onerosa e per questo i tecnici starebbero studiando diverse ipotesi per renderla sostenibile.

Tra le altre novità in materia, il ministero della Pubblica amministrazione sarebbe intenzionato a introdurre la possibilità di trattenere in servizio i dipendenti pubblici oltre i 67 anni e entro i 70, su base volontaria e a discrezione dell'amministrazione. Chi resterà a lavoro beneficerà di una spesa previdenziale più bassa e sarà impiegato in attività di tutoraggio e affiancamento dei nuovi ingressi.

Al momento, si tratta ancora di ipotesi. Quel che è certo è che il governo, come ha fatto sapere, vuole porre fine alla ‘stagione dei bonus a pioggia'. A dettare la linea sono gli stessi leader del centrodestra che in una nota congiunta hanno ribadito di voler "proseguire con una politica di bilancio seria ed equilibrata, confermare quanto di buono è stato fatto e verificare cosa di nuovo può essere attuato, concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate".

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