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Manovra economica 2023

Manovra, Meloni dice che la soglia di 60 euro per i pagamenti con il Pos “può essere più bassa”

La premier Giorgia Meloni frena sull’innalzamento a 60 euro dell’importo degli acquisti che possono essere effettuati senza Pos: “La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nell'ultimo testo della manovra, quello bollinato dalla Ragioneria di Stato, il governo ha alzato fino a 60 euro la soglia per i pagamenti con il Pos: al di sotto di questo limite non ci sarebbe alcun obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti elettronici. Nella versione precedente della legge di bilancio questo tetto era stato fissato a 30 euro.

Il governo Draghi, per rispondere alle indicazioni di Bruxelles, era già intervenuto sulla materia, introducendo una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata, in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici di qualsiasi importo. La misura era già scattata dal 30 giugno 2022 (con un anticipo di sei mesi rispetto a quanto previsto inizialmente). Il governo precedente non ha fatto altro che seguire una delle milestone presenti nel Pnrr, da raggiungere entro il primo semestre 2022, e cioè “La definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici da parte dei fornitori privati”, una misura che fa parte della Riforma dell’Amministrazione fiscale. Ora però la premier Giorgia Meloni apre a possibili modifiche nel testo della manovra.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, sollevate da parte di chi pensa che il Pos sia comunque un deterrente all'evasione, il ministro dei Trasporti e vicempremier Matteo Salvini era arrivato a dichiarare che chi vuole pagare con la carta un caffè al bar è solo un "rompiballe".

La misura però è stata bocciata dalla Corte dei Conti, che ha criticato sia l'aumento del tetto al contante a 5mila euro che la soglia di 60 euro per il Pos"L'innalzamento del tetto dei pagamenti e, in particolare, la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possano risultare non coerenti con l'obiettivo di contrasto all'evasione fiscale previsto nel PNRR". A dirlo è il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite della Corte, Enrico Flaccadoro, che durante l’audizione sul documento redatto dall’esecutivo. Per il presidente di Confindustria Caro Bonomi si tratta di "scelte politiche".

Dopo le critiche la presidente del Consiglio sembra aver fatto una parziale marcia indietro. Ne ha parlato ieri durante una diretta Facebook, inaugurando la nuova rubrica, ‘#gliappuntidiGiorgia': "Ci si dice ‘ci volete impedire di pagare con il Pos e volete favorire l’evasione'. Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire", ha spiegato. Insomma il limite potrebbe scendere ancora, dopo i dubbi espressi dalla Commissione europea.

Ma sull'impianto generale della norma Meloni non ha dubbi, si tratterà insomma di ritoccare la soglia. Ieri la premier ha anche difeso la decisione di portare il tetto per i pagamenti in contanti a 5mila euro: "Abbiamo aumentato il tetto al contante perché sfavorisce la nostra economia. Crea problemi alla nostra economia perché siamo in un contesto europeo e a livello europeo non esiste un tetto europeo al contante".

"L’anno in cui c’è stato meno evasione fiscale è stato il 2010 e il tetto al contante era 5mila euro. Più fai salire il tetto al contante meno favorisce l’evasione", ha aggiunto.

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