Manovra lunedì in Cdm, sul tavolo 23 miliardi. Meloni avverte: “Non ci sono risorse da sperperare”
Per la prossima manovra non ci sono risorse da sperperare. Lo ha ribadito anche oggi la premier Giorgia Meloni parlando della legge di bilancio, in attesa sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì. "Con la legge di bilancio di lunedì ci concentriamo ancora una volta sulla lotta all'inflazione, non ci sono risorse da sperperare, non ci sono soldi che si possono buttare in cose che non hanno alcun senso, le risorse vanno sulle cose importante e le cose importanti sono imprese, redditi, lavoro, imprese e famiglie", ha detto la presidente del Consiglio, intervenendo questa mattina dal palco del villaggio Coldiretti al Circo Massimo di Roma.
"La grandezza dell'Italia è la specificità di ogni singolo territorio, così come la grandezza dell'Italia è il lavoro, che abbiamo difeso quest'anno e che incentiviamo e che difenderemo anche lunedì nella legge di bilancio che arriva in Consiglio dei Ministri. Ci concentriamo ancora una volta sulla lotta all'inflazione, sulla necessità di aiutare famiglie e imprese ad avere una risposta a fronte di un'inflazione galoppante, cerchiamo di fare le cose serie e importanti. Non ci sono risorse da sperperare, non ci sono soldi che si possono buttare in cose che non hanno alcun senso, ci sono risorse che vanno concentrate sulle cose importanti e le cose importanti sono imprese, lavoro, redditi, famiglie. E su questo noi lavoriamo", ha aggiunto.
Sulla stessa lunghezza d'ordine, ieri, il titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, da Marrakech a margine dell'Assemblea annuale dell'Fmi e delle riunioni del G7 e del G20, assicurando che sarà una manovra "equilibrata". Per il ministro dell'Economia, è stato trovato il "giusto equilibrio" tra le necessità di sostenere le famiglie e le misure utili a far quadrare i conti pubblici. L'Fmi nei giorni scorsi ha avanzato rilievi all'Italia sul contenimento del deficit, ma per il ministro basterà attendere che sia disponibile il testo della manovra per capire quanto il governo sia stato "serio e responsabile". Lo stesso Fondo ha osservato che l'obiettivo di crescita dell'1,2% per il 2024 fissato governo è ambizioso ma raggiungibile. E sempre dal Marocco il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato che "la prudenza di bilancio è necessaria" ma al contempo si è detto convinto che il Paese "può crescere di più".
All'indomani dell'incontro con le parti sociali, sul tavolo restano circa 23 miliardi, di cui 15 per il taglio del cuneo fiscale, prorogato per tutto il 2024 (ma non si tratta di una misura strutturale), e per la rimodulazione Irpef con l'accorpamento dei primi due scaglioni in un'unica aliquota fissata al 23%. Uno stanziamento pari a 3 miliardi dovrebbe essere destinato alla sanità, mentre 5 miliardi vanno ai rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, insieme a una rosa di misure per la famiglia e la natalità.
Si tratta di una manovra che, secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, "ha dimostrato ragionevolezza" anche se "contiene molti interventi congiunturali, ancorché interventi che auspicavamo come la riconferma del taglio del cuneo fiscale che però è congiunturale e non strutturale". Più critiche invece le opposizioni. "Ci sono liste di attesa che si stanno allungando a dismisura. Servono sette miliardi per stare al livello di spesa del 2023, che è scesa rispetto all'anno precedente. Noi non lo possiamo accettare. Vedere il governo Meloni tagliare i servizi ai cittadini alla sanità pubblica per noi è inaccettabile. Il Pd continuerà a chiedere che in quella manovra ci siano le risorse che servono per non smantellare la sanità pubblica", ha detto la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, a margine della Festa del Foglio in corso a Firenze.
Il leader del M5S Giuseppe Conte parla di "un governo addirittura pusillanime", sottolinea che "non c'è una misura per la crescita, per gli investimenti" e ritiene "che gli stessi elettori che abbiano votato la Meloni siano i primi ad essere delusi".